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Di Filippo: filosofia aziendale e vini

Roberto Di Filippo è un produttore che crede veramente nella filosofia produttiva biodinamica, non lo fa per moda, la sua azienda lavora in regime biologico sin dal 1994 ed è poi passata al biodinamico nel 2009.
Dieci dei suoi ettari vitati non vedono mezzi meccanici e tutte le lavorazioni sono effettuate con l’ausilio dei cavalli, inoltre, in quattro ettari circolano liberamente 500 oche che provvedono alla pulizia del sotto-vigneto ed alla concimazione del suolo; di tratta di una tecnica chiamata “agroforestry”, sviluppata con l’ausilio dell’Università di Perugia.

L’azienda si trova a Cannara e dispone di trenta ettari vitati suddivisi in quattro diverse unità tra Torgiano e Montefalco; nove ciascuno gli ettari dei vigneti Santa Lucia e San Nicola, otto quelli del vigneto Piandarca e quattro quelli di Conversino.
I vitigni sono sia locali, come Sagrantino, Trebbiano Spoletino, Grechetto e Cornetta, sia nazionali, come Sangiovese e Barbera, ed anche internazionali, come Cabernet sauvignon e Merlot.
Vi si ricavano un elevato numero di diversi vini, ben diciotto, per una produzione annuale di circa 230.000 bottiglie.

Eravamo stati in azienda cinque anni fa, nel 2014, e ne avevamo scritto qui, dove potete trovare numerose informazioni su Roberto e sulle sue aziende.

Abbiamo avuto l’occasione di riassaggiare alcuni dei vini di Roberto durante un press-lunch presso il Ristorante Tiraboschi 6, a Milano lo scorso 14 ottobre, eccovi quindi le nostre impressioni:

S’inizia con tre diversi vini da uve Grechetto, frizzante il primo, rifermentato in bottiglia, un così detto “vini col fondo”, più tradizionale il secondo e senza solfiti aggiunti il terzo.

 – Umbria Igt Bianco Frizzante “Malafemmena” 2018 (da uve grechetto)
Suolo argilloso calcareo, sistema d’allevamento parte a Cordone speronato e parte a Guyot con densità d’impianto di 4.000-5.000 ceppi/ettaro, resa di 80 q.li /ha.
Il 5% del mosto viene congelato e quindi aggiunto in primavera al momento dell’imbottigliamento per procurare la rifermentazione che avviene di conseguenza tramite lieviti indigeni. Maturazione di tre mesi dopo la rifermentazione.
1.300 le bottiglie prodotte.

Giallo carico, opalescente.
Netti sentori di lieviti e di buccia di mela al naso.
Sapido, ricorda il succo di mela, lunga la sua persistenza.
Molto interessante.

 – Umbria Igt Grechetto 2018
Suolo argilloso calcareo, sistema d’allevamento parte a Cordone speronato e parte a Guyot con densità d’impianto di 4.000-5.000 ceppi/ettaro, resa di 80 q.li /ha.
Fermentazione e maturazione in acciaio.
50.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Color giallo dorato.
Intenso al naso dove si colgono sentori di mela acerba, note floreali e d’erbe officinali.
Buona la struttura, sapido, fresco, con sentori di fieno e di nespole, discreta la sua persistenza.

 – Umbria Igt Grechetto SSA (senza solfiti aggiunti) 2018
Le uve provengono da un vigneto lavorato con l’ausilio dei cavalli e dove razzolano le oche.
Suolo argilloso-calcareo, sistema d’allevamento a Guyot con densità di 5.000 ceppi/ha, resa 60 q.li/ha.
Vinificazione con lieviti spontanei, maturazione in acciaio per almeno sei mesi, non filtrato.
Produzione limitata a 3.500 bottiglie/anno.

Color paglierino dorato.
Media l’intensità olfattiva, si percepiscono note di mela matura, fieno ed erba secca.
Intenso e strutturato, tornano le note di mela e di fieno unite ad accenni sulfurei.

A seguire due Montefalco Sagrantino piuttosto diversi tra loro, più moderno, morbido e dalla facile beva (se si possono usare questi due ultimi termini per un Sagrantino) l’Etnico e più potente e tradizionale il secondo.

 – Montefalco Sagrantino Docg “Etnico” 2015
Suolo argilloso-calcareo, sistema d’allevamento parte a Cordone speronato e parte a Guyot con densità di 5.000 ceppi/ha, resa 60 q.li/ha.
Maturazione in legno per dodici mesi. 10.000 le bottiglie prodotte.

Rubino-granato profondo.
Intenso al naso, elegante ed ampio, presenta note balsamiche e sentori di ciliegia matura, cioccolato, tabacco dolce, accenni di castagne.
Alcolico e strutturato con tannini decisi ma vellutati, sentori di ciliegie e more, lunghissima la sua persistenza.

 – Montefalco Sagrantino Docg 2015
Suolo argilloso-calcareo, sistema d’allevamento parte a Cordone speronato e parte a Guyot con densità di 5.000 ceppi/ha, resa 40-50 q.li/ha.
Maturazione in barriques e tonneaux per 18-24 mesi. 10.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Profondissimo il colore.
Intenso al naso, buona l’eleganza, balsamico, mentolato, sentori di marasche.
Alcolico e strutturato, asciutto, con trama tannica importante ma dolce, sentori di ciliegia matura e di more, lunga la sua persistenza.

In chiusura un vino raro ottenuto da un altrettanto raro vitigno, ovvero la “Cornetta” o “Vernaccia nera”.
Con quest’ultimo nome il vitigno è stato inserito nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel maggio del 1970, anche se parrebbe che la Cornetta (nome non censito nel suddetto Registro) sia un vitigno a se stante, ovvero una vera e propria Vernaccia di Cannara, specifica cioè di questo comune umbro.

 – Colli Martani Doc Vernaccia di Cannara 2017
Suolo argilloso-calcareo, sistema d’allevamento a Guyot con densità di 4.000-5.000 ceppi/ha, resa 60 q.li/ha.
Le uve subiscono un appassimento di circa due mesi prime d’essere vinificate in acciaio, con una macerazione che si protrae per circa un mese.

Profondissimo il colore, unghia violacea.
Intenso al naso, con sentori di confettura di more.
Morbido al palato e contemporaneamente decisamente tannico, sentori di pellicina di castagne e di confettura di frutta a bacca nera, lunga la persistenza.
Lorenzo Colombo