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Montepulciano ed il Vino Nobile

Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ad inizio ottobre ha presentato alla stampa, a Milano, la situazione attuale della denominazione ed i nuovi progetti che sono in atto.

Sono circa 2.000 gli ettari di vigneti ricadenti nel comune di Montepulciano, 1.200 di questi sono iscritti alla Docg Vini Nobile di Montepulciano, mentre sono 305 quelli iscritti alla Doc Rosso di Montepulciano.
Questi vigneti sono gestiti da oltre 250 viticoltori, mentre le aziende imbottigliatrici sono 90 ed il comparto vino a Montepulciano occupa un migliaio di dipendenti fissi ai quali se ne aggiungono altrettanti di operatori stagionali.

Curioso il fatto che oltre il 40% delle aziende sia nato -o abbia cambiato proprietà- negli ultimi 10 anni, il 60% di questi nuovi investitori proviene da fuori regione ed il 15% è straniero, sintomo questo di un rinnovato interesse per questa storica denominazione.
Nel 2010 sono state prodotte 6,8 milioni di bottiglie di Vino Nobile e 2.600.000 di Rosso di Montepulciano.

Circa il 70% di questo vino, soprattutto Nobile, viene esportato (per quasi il 70% si tratta di vino BIO), principalmente in Germania (39%) e negli Stati Uniti (26%), un 30% della parte che rimane in Italia viene venduta direttamente in azienda, la Toscana ne assorbe circa il 40% ed il resto è commercializzato principalmente nelle regioni del Nord-Italia, oltre il 40% del Vino Nobile venduto in Italia è certificato biologico.
Più della metà dei soci del Consorzio lavora in regime BIO, o è in conversione.

– La Menzione Pieve: la terza tipologia di Vino Nobile

Le Pievi

Nel 2024 usciranno le prime 500.000 bottiglie di Vino Nobile di Montepulciano con menzione “Pieve“, questa nuova tipologia è stata approvata all’unanimità il 31 marzo 2021 e già dalla vendemmia di quell’annata una quarantina di produttori ha selezionato apposite partite di vino per la sua produzione.
Il progetto preceduto da un processo di zonazione,  ha portato all’individuazione di dodici diverse unità geografiche (UGA), che potranno essere riportate in etichetta appunto con la menzione di “Pieve”.
Per poter ottenere questa menzione i vini dovranno essere prodotti unicamente con uve aziendali (quindi niente imbottigliatori) e saranno sottoposti ad un disciplinare più rigido che prevede l’utilizzo di un minimo del 90% di uve Sangiovese (l’attuale disciplinare prevede un minimo del 70%), mentre per la parte rimanente si potranno utilizzare unicamente vitigni autoctoni della zona.
Queste dodici unità geografiche riprendono quanto ritrovato nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo.

 – L’etichetta consortile
Durante la conferenza stampa è stata inoltre presentata la nuova etichetta consortile, frutto della collaborazione del consorzio con l’Aldo Segat Studio.
Si tratta di un’etichetta moderna che riporta stilizzate una serie di icone che rappresentano tratti importanti di Montepulciano.

Etichetta: legenda delle icone

Questa etichetta sarà identica sia per quanto riguarda il Vino Nobile di Montepulciano sia per il Rosso di Montepulciano.

La sostenibilità
Altro progetto presentato è stato quello relativo alla sostenibilità al quale hanno aderito oltre il 90% delle aziende produttrici.
Anche in questo caso il Vino Nobile di Montepulciano vanta un primato, è stata infatti la prima denominazione italiana ad aver ricevuto il marchio di certificazione di sostenibilità secondo lo standard Equalitas.
Quello della sostenibilità è un progetto che a Montepulciano nasce in tempi non sospetti.
Infatti già nel quinquennio 1985/1990 fu creata una rete di stazioni per la rilevazione dei dati meteo.
In base alle condizioni riscontrate, a cadenza settimanale gli esperti agronomi emanavano il “messaggio verde”, uno strumento operativo che permetteva di razionalizzare gli interventi di difesa fitosanitaria con la conseguente limitazione dell’utilizzo di presidi chimici.

– I vini
Durante il pranzo seguito alla conferenza stampa abbiamo potuto assaggiare alcuni vini, sia Rosso di Montepulciano che Vino Nobile, abbiamo particolarmente apprezzato tra i Rossi quello prodotto dalla Tenuta Gracciano della Seta dell’annata 2021, color rubino-violaceo luminoso di discreta intensità. Intenso al naso dove si colgono sentori di frutta fresca, ciliegie, sottobosco ed accenni speziati. Fresco e succoso al palato, sapido, con un bel frutto venato da accenni speziati, lunga la sua persistenza.

Tra i Vino Nobile di Montepulciano ci è piaciuto particolarmente il Carpineto Riserva 2018, dal color granato-rubino luminoso di buona intensità. Intenso al naso, dove presenta un bel frutto rosso maturo (prugna), note balsamiche e di legno dolce.
Strutturato, succoso ed elegante, armonico ed equilibrato nella sua bella trama tannica, buono il frutto e lunga la persistenza su sentori di liquirizia.

Altro Nobile che abbiamo trovato interessante è quello di Cantina Chiacchiera, l’annata è la 2019, si presenta con un color granato luminoso di media intensità, mediamente intenso al naso, dotato di buona eleganza, vi si coglie un frutto rosso maturo, note balsamiche ed accenni mentolati.
Strutturato, fresco e succoso, asciutto, con bella trama tannica e buona persistenza, chiude su accenni di liquirizia.
Lorenzo Colombo