, , , , ,

100 anni di Chianti Classico, presentate a Milano le UGA

Quest’anno ricorre il centenario di fondazione del Consorzio Vino Chianti Classico, era infatti il 1924 quando 33 produttori si riunirono per fondare quello che allora fu chiamato Consorzio per la Difesa del Vino Tipico del Chianti e della sua Marca di Origine e che nel 1968 assumerà il suo nome odierno.
Si trattava allora di difendere e proteggere il nome di questo vino che, data la fama acquisita, veniva prodotto in ogni dove e spacciato come Chianti.

In cent’anni di cose ne sono cambiate, non solo il nome del consorzio, ripercorriamo quindi le tappe più salienti di questo lungo percorso partendo da molto lontano.
Si era infatti nel 1716 quando il Granduca di Toscana emanò i due Bandi “Sopra il Commercio del Vino” (18 luglio) e “Sopra la Dichiarazione de’ Confini delle Quattro Regioni Chianti, Pomino, Carmignano e Vald’Arno di Sopra” (24 settembre) coi quali intendeva tutelare i vini prodotti in questi territori e ne attestava la loro superiore qualità, in pratica una denominazione ante litteram.

Aldo Fiordelli

Nel 1872 il Barone Bettino Ricasoli in una lettera indirizzata al professore Cesare Studiati dell’Università di Pisa detta la ricetta per la produzione del Chianti, ovvero “un uvaggio composto in maggioranza da Sangiovese, più una quota di Canaiolo. Infine un tocco di Malvasia Bianca, da utilizzare però soltanto sui vini di pronta beva, non destinati all’invecchiamento”.

Nel 1924, come scritto sopra, viene fondato il Consorzio, primo in Italia.

Nel 1932 viene riconosciuto definitivamente il Chianti Classico, distinguendolo dai Chianti prodotti in altre zone della Toscana.

Il 1984 è l’anno in cui vengono ammessi nella produzione del Chianti Classico i vitigni internazionali in aggiunta al Sangiovese ed agli altri vitigni autoctoni.

1996, viene data la possibilità di produrre Chianti Classico anche unicamente da uve Sangiovese, facoltà che prima d’allora non era permessa.

2005, vengono banditi i vitigni a bacca bianca nella produzione di Chianti Classico.

2014, viene introdotta la tipologia Gran Selezione.

2021, vengono ufficializzate le 11 UGA (Unità Geografiche Aggiuntive).

Le UGA del Chianti Classico

Sono numerosissimi gli eventi organizzati per festeggiare il centenario di fondazione del Consorzio e, per quanto riguarda la città di Milano sono stati previsti tre incontri durante i quali sono stati presentati anche i vini provenienti da queste undici UGA.

Noi abbiamo partecipato a quello di lunedì 11 novembre, presso l’Enoteca Enoclub, situata in via Friuli, alla quale era presente il presidente del Consorzio Giovanni Manetti e che prevedeva una degustazione guidata da Aldo Fiordelli di undici vini rappresentativi delle varie UGA abbinati ad alcuni piatti toscani.

Ecco quant’abbiamo assaggiato -in ordine di servizio- con nostre sintetiche annotazioni (tra parentesi le rispettive UGA).
Tutti i vini sono prodotti con Sangiovese in purezza, unico che utilizza un 10% di Colorino è quello di Fattoria Santo Stefano.

Nota: la prima presentazione delle UGA a Milano era avvenuta tre anni fa, nel novembre 2021, e noi ne avevamo ricavato il seguente articolo (vedi) nel quale troverete diverse informazioni.

Altra nota: di seguito alcune informazioni relative alle diverse tipologie di suolo che troverete nella descrizione delle varie UGA.

·       Macigno: si trova in larga parte nella catena dei Monti del Chianti, ad altitudini superiori ai 400 metri, i suoli sono sabbiosi e mancano quasi completamente di calcare; i vini sono in genere di colore più scarico, floreali e delicati.

·       Alberese: caratterizzato da una forte componente di calcare, che conferisce ai vini una maggiore struttura, le caratteristiche dei vini sono comunque molto influenzate dalla latitudine dei vigneti; solitamente si trova tra i 400 ed i 550 metri d’altitudine.

·       Argilliti, Formazione di Sillano e Pietraforte: sono presente maggiormente tra i 300 ed i 500 metri d’altitudine sulle stesse aree dove si trova l’Alberese, le prime due tipologie sono caratterizzate da importante presenza d’argilla mentre la Pietraforte è più sabbiosa.

·       Sabbie e Conglomerati marini: suoli sabbiosi con buona presenza di calcare, si trovano a quote più basse, tra i 200 ed i 300 metri d’altitudine, nella zona più meridionale della denominazione.
In genere i vini sono più austeri e meno fruttati.

·       Depositi fluviali antichi e lacustri: i primi, caratterizzati da una notevole presenza di pietre, si trovano principalmente nella UGA San Casciano, i secondi nella parte Ovest dell’UGA Castellina, entrambi si trovano tra i 200 ed i 300 metri d’altitudine.

·       Depositi lacustri e alluvionali fini: si trovano tra i 150 ed i 200 metri d’altitudine e sono caratterizzati da notevole presenza d’argilla e donano ai vini un frutto più scuro ed una notevole struttura.

Le UGA ed i vini degustati

Chianti Classico Gran Selezione “Colledilà” 2021 (Gaiole) – Ricasoli
La UGA Gaiole copre l’intero territorio comunale di Gaiole in Chianti, con 782 ettari di vigneti iscritti a Chianti Classico e con vigne che spaziano dai 300 ai 500 metri d’altitudine; a grandi linee possiamo trovare due diverse tipologie di suolo, ad Est, nella zona dei Monti del Chianti prevale nettamente il Macigno mentre ad Ovest troviamo Alberese e Formazione di Sillano.

Il vino
Il vigneto, di 7,62 ettari, è situato a 380 metri d’altitudine, è allevato a Cordone speronato con densità di 6.600 ceppi/ha e poggia su un suolo costituito da Alberese.
La fermentazione s’effettua in vasche troncoconiche d’acciaio da 100 ettolitri mentre l’affinamento si svolge in tonneaux da 500 litri -il 30% dei quali nuovi- dove il vino sosta per 22 mesi, l’imbottigliamento è avvenuto nel mese di febbraio di quest’anno.
14.000 le bottiglie prodotte.

Molto bello il colore, rubino luminoso.
Bel naso, elegante, balsamico, presenta un bel frutto dolce, ciliegia ed accenni di vaniglia.
Buona la sua struttura, asciutto e succoso, con trama tannica in equilibrio e buona vena acida, frutto a bacca scura, accenni speziati, chiude amaricante con lunga persistenza.

Chianti Classico Gran Selezione “Brancaia” 2021 (Castellina) – Brancaia
Quella di Castellina è la UGA di dimensioni più vasta con i suoi 1.292 ettari di vigneti a Chianti Classico tutti situati nel comune di Castellina in Chianti e con vigne che spaziano dai 300 ai 500 metri d’altitudine.
I suoli sono composti da Alberese e Formazione di Sillano, mentre nella parte più meridionale troviamo Depositi lacustri.

Il vino
Il vigneto, situato a Castellina in Chianti, è collocato tra i 240 ed i 265 metri d’altitudine ed è esposto a Sud, Sud-Est su suolo argilloso ricco di Galestro.
L’affinamento si svolge per 12 mesi in tonneaux di rovere francese ai quali seguono, dopo l’assemblaggio, tre mesi di sosta in vasche di cemento, prima della commercializzazione il vino riposa per almeno un anno in bottiglia.
Le bottiglie prodotte annualmente sono circa 9.000.

Rubino di buona profondità con leggeri riflessi color granato.
Media la sua intensità olfattiva, note balsamiche e di legno dolce, accenni floreali.
Dotato di buona struttura, con tannino più deciso rispetto al precedente vino e con sentori dati dal legno più percepibili, chiude con lunga persistenza leggermente amarognolo.

Chianti Classico Gran Selezione “Rancia” 2021 (Castelnuovo Berardenga) – Fèlsina
Sono 578 gli ettari di  vigneti iscritti a Chianti Classico di questa UGA che occupa la parte orientale dell’omonimo comune (nella parte occidentale si trova l’UGA Vagliagli).
Molto vari i suoli che spaziano dal Macigno all’Alberese, dalle Sabbie e Conglomerati marini sino alle Argille ed ai Limi marini, di conseguenza variano molto anche le caratteristiche organolettiche dei vini; i vigneti sono posti tra i 275 ed i 450 metri d’altitudine

Il vino
Situato a Castelnuovo Berardenga, tra i 350 ed i 400 metri d’altitudine, il vigneto è posto su un suolo composto prevalentemente da Alberese, il sistema d’allevamento è a Cordone speronato con densità di 5.400 ceppi/ha.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio mentre l’affinamento viene effettuato in barriques di rovere francese nuove dove il vino sosta per 20 mesi ai quali ne seguono almeno altre sei di riposo in bottiglia.
Sono 49.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Color granato luminoso di buona intensità.
Mediamente intenso al naso dove spiccano le note balsamiche, frutta rossa matura e note floreali, legno dolce.
Buona la sua struttura, asciutto, con trama tannica in evidenza e sentori dati dal legno, note mentolate, radici e china, lunga la sua persistenza.

Chianti Classico Gran Selezione “Bellezza” 2019 (San Casciano) – Castello di Gabbiano
Si tratta della seconda UGA in quanto ad estensione, sono infatti 1.170 gli ettari vitati iscritti a Chianti Classico, tutti situati nel comune di San Casciano in Val di Pesa ad altitudini tra i 150 ed i 375 metri slm, la maggior parte dei suoli sono composti da Formazione di Sillano e da Alberese, data l’uniformità dei suoli anche le caratteristiche organolettiche dei vini qui prodotti sono abbastanza omogenei e dotati di un buon frutto, diventando un poco più austeri nella parte più meridionale della denominazione.

Il vino
Le uve provengono dall’omonimo vigneto situato su suolo argilloso, calcareo, con notevole presenza di sassi.
Vinificazione in vasche d’acciaio tramite lieviti indigeni, affinamento per 16 mesi in botti di varie dimensioni, tonneaux di rovere francese e botti di roverella toscana, segue quindi una lunga sosta in bottiglia prima della commercializzazione, sono circa 10.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Granato di buona profondità.
Buona l’intensità olfattiva, note balsamiche e di legno dolce.
Strutturato, asciutto, con tannini importanti ma ben fusi nell’insieme, spiccata la sua vena acida, frutto dolce e radici di liquirizia, buona la persistenza.

Chianti Classico Gran Selezione “Prunaio” 2019 (Montefioralle) – Viticcio
Si tratta di una UGA di piccole dimensioni – sono infatti unicamente 143 gli ettari iscritti a Chianti Classico- situata all’interno del comune di Greve in Chianti, i vigneti sono situati tra i 250 ed i 450 metri d’altitudine su suoli composti prevalentemente da Pietraforte e da Alberese, i vini sono in genere fruttati, mai massicci e con tannini morbidi.

Il vino
Le uve provengono da due vigneti situati rispettivamente a 300 ea 430 metri d’altitudine su suolo composto in prevalenza da Alberese con alcune zone dove si trova Galestro, allevati a Gutot hanno una densità d’impianto di 6.000 ceppi/ha.
Vinificazione in vasche d’acciaio, malolattica ed affinamento si svolgono in barriques e tonneaux per 18 mesi ai quali ne seguono altri 12 di sosta in botti di rovere di Slavonia.
Circa 20.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Molto bello il colore, rubino profondo e luminoso.
Buona la sua intensità olfattiva, delicato al naso dove si notano sensazioni che potremmo definire “calde”, frutta rossa matura, ciliegia, prugna, note balsamiche e floreali, legno dolce.
Buona la sua struttura, intenso e succoso, sapido, trama tannica setosa, del frutto e buona persistenza.
Un vino che ci è piaciuto molto per la sua eleganza e delicatezza.

Chianti Classico Gran Selezione “Santo Stefano” 2019 (Greve) – Fattoria Santo Stefano
L’UGA Greve dispone di 620 ettari di vigneti iscritti a Chianti Classico nel comune di Greve in Chianti, le vigne sono situate tra i 200 ed i 500 metri d’altitudine ed i suoli sono piuttosto vari.
Troviamo infatti le Argilliti scistose e la Formazione di Sillano nella parte più a Nord-Ovest, il Macigno nella parte a Nord-Est ed a Sud-Ovest, mentre nelle zone più basse troviamo nuovamente la Formazione di Sillano e la Pietraforte.
Va da sé che in un simile panorama le caratteristiche organolettiche dei vini varino notevolmente, seppur spesso accomunati da una buona struttura ed energia.

Il vino
I vigneti si trovano su suolo argilloso, la fermentazione si svolge in vasche di cemento mentre l’affinamento del vino avviene in botti di rovere di grandi dimensioni per 30 mesi.
Solamente 2.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Profondissimo il suo colore, unghia purpurea.
Discretamente intenso al naso, balsamico, note scure, ciliegia e prugna.
Intenso, asciutto, con tannino un poco sabbioso, buona la sua persistenza.

Chianti Classico Gran Selezione “Aluigi” 2019 (Panzano) – Le Cinciole
La UGA Panzano (456 gli ettari iscritti a Chianti Classico) si trova anch’essa nel territorio del comune di Greve in Chianti, le vigne spaziano dai 300 ai 475 metri d’altitudine su suoli composti in maggior parte da Pietraforte, Formazione di Sillano e Argilliti scistose con alcune piccole aree dove si trova Macigno ed Alberese.
Piuttosto diverse le caratteristiche dei vini a seconda che i vitigni di trovino nella parte occidentale o orientale dell’UGA.

Il vino
Le uve provengono dal vigneto Le Cinciole Vigna Campo ai Peri situato a Panzano in Chianti a 440 metri d’altitudine, posto su suolo argilloso composto da Galestro e Pietraforte è esposto a Sud-Est.
La fermentazione avviene in tini di cemento mentre l’affinamento si svolge in botti da 25 ettolitri dove il vino sosta per 24 mesi ai quali ne seguono altri 12 di permanenza in bottiglia.
la produzione è di 5.000 bottiglie /anno.

Color rubino di discreta profondità.
Bel naso, intenso, balsamico, mentolato, legno dolce e ciliegia matura.
Intenso e deciso al palato, di buona struttura, sapido, con spiccata vena acida, bel frutto, discreta la persistenza.

Chianti Classico Gran Selezione “Cinciano” 2018 (San Donato in Poggio) – Cinciano
Questa UGA s’estende a cavallo dei comuni di Barberino Tavarnelle e Poggibonsi con 449 ettari di vigneti iscritti a Chianti Classico situati tra i 250 ed i 425 metri d’altitudine su suoli composti in prevalenza d’Alberese nella sua zona centrale mentre più a Sud si trova Pietraforte e formazione di Sillano, metre nella zona di Monsanto ci sono Sabbie marine.
Anche in questo caso le caratteristiche organolettiche dei vini dipendono in buona parte dai suoli su cui sussistono le vigne.

Il vino
Il vigneto, posto su suolo argilloso composto da Alberese, si trova tra i 250 ed i 350 metri d’altitudine con esposizione Sud-Ovest, condotto a Cordone speronato ha una densità d’impianto di 5.000 ceppi/ha e dà una resa di 55 q.li/ha.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio e di cemento vetrificato, mentre l’affinamento viene effettuato in botti di rovere di Slavonia di varie dimensioni per una durata di 30-36 mesi, segue un periodo di almeno un anno di riposo in bottiglia.
Sono 5.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Color granato di media intensità.
Intenso al naso, balsamico, legno dolce, cioccolato al latte cioccolatini After Eight, vaniglia e nocciola.
Discretamente strutturato, fresco, armonico, delicato, bel frutto, buona vena acida e trama tannica in equilibrio, lunga la sua persistenza su sentori di liquirizia.
Altro vino che ci è molto piaciuto per la sua armonia e l’equilibrio complessivo.

Chianti Classico Gran Selezione “Madonnino della Pieve” 2017 (Radda) – Cantina Castelvecchi
I 578 ettari di vigneti iscritti a Chianti Classico di questa UGA si trovano tutti nel comune di Radda in Chianti e sono situati tra i 350 ed i 520 metri d’altitudine, anche qui troviamo diverse formazioni di suoli a seconda dalle diverse zone, abbiamo quindi Macigno, Argilliti scistose, Formazione di Sillano, Pietraforte e Alberese, il clima fresco di questa UGA porta a maturazioni più tardive ed a vini eleganti e con un frutto vivace.

Il vino
Le uve provengono dal vigneto Madonnino, situato a Radda in Chianti in località Castelvecchi, messo a dimora nel 1970 ha un’estensione di tre ettari – suddivisi in diverse parcelle- e una densità d’impianto di 2.700 ceppi/ha per una resa di 40 q.li/ha.
Ogni parcella viene vinificata separatamente, ogni vino s’affina quindi per 24 mesi in barriques di rovere francese, dopo l’assemblaggio viene posto in botti di grandi dimensioni dove rimane per altri 18 mesi, seguono poi altri 10 mesi di riposo in bottiglia.
7.000 la media annuale di bottiglie prodotte.

Purpureo profondo e luminoso, unghia violacea.
Intenso al naso, alcolico, balsamico, frutto rosso maturo, liquirizia dolce, leggeri accenni di radici.
Intenso e strutturato, con tannino deciso, buona la sua vena acida, ciliegia sotto spirito, leggere note vegetali e accenni di legno.
Ci è piaciuto molto al naso.

Chianti Classico Gran Selezione “Borgo Scopeto” 2017 (Vagliagli) – Borgo Scopeto
La UGA Vagliagli è situata all’interna del comune di Castelnuovo Berardenga dove i suoi 639 ettari iscritti a Chianti Classico occupano la parte occidentale del comune.
I vigneti, situati tra i 300 ed i 450 metri d’altitudine persistono su diverse tipologie di suoli, il Macigno nella parte più settentrionale, più a Sud troviamo Sabbie e conglomerati marini e, nella parte più occidentale troviamo Depositi lacustri, Formazione di Sillano e Alberese.
Le caratteristiche organolettiche dei vini variano a seconda della latitudine, a Nord troviamo frutti più freschi mentre  a Sud il frutto si fa più scuro e aumenta la nota tannica.

Il vino
Le uve provengono dai più importanti vigneti aziendali, situati tra i 360 ed i 450 metri d’altitudine su suoli argillosi con notevole presenza di pietre.
L’affinamento del vino avviene in botti di rovere da10 ettolitri.
Sono 7.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Color granato luminoso.
Di media intensità olfattiva, fresco, note balsamiche e accenni di cioccolato al latte.
Mediamente strutturato, fresco, sapido, verticale, buona la sua vena acida, sentori di radice di liquirizia, note vegetali e accenni piccanti.

Chianti Classico Gran Selezione “Castellinuzza” 2013 (Lamole) – Castellinuzza di Cinuzzi
Lamole è la più piccola tra le 11 UGA, sono infatti unicamente 68  gli ettari di vigneti iscritti a Chianti Classico, situata all’interno del comune di Greve i Chianti, qui le vigne si spingono alle altitudini più elevate, dai 500 metri arrivano sino ai 625 metri slm.
Essendo molto piccola come estensione non ci sono variazioni nella composizione del suo suolo, caratterizzato da Macigno, di conseguenza anche le caratteristiche organolettiche dei vini sono piuttosto omogenee, meno intensi di colore, freschi, eleganti e con note floreali.

Il vino
Il vigneto è situato a 500 metri d’altitudine su suolo composto da Macigno, senza calcare attivo.
Il vino s’affina per 36 mesi in botti da 22 ettolitri.
Unicamente 1.200 le bottiglie prodotte annualmente.

Granato di buona profondità.
Buona la sua intensità olfattiva, evoluto, note terziarie, accenni d’erbe officinali, ricorda un Vermouth.
Fresco alla bocca, erbe aromatiche, radici.
Strana e particolare la sua evoluzione –è il vino più vecchio tra quelli in degustazione- tanto che anche al palato ci richiama un Vermouth.

Nota 1: le cartine e le informazioni sulle UGA sono tratte dalla pubblicazione del Consorzio Vino Chianti Classico che le ha ha sua volta estratte dal corposo lavoro fatto da Alessandro Masnaghetti “Chianti Classico: l’Atlante dei Vigneti e delle UGA”. www.enogea.it

Nota 2: le foto dei vini sono tratte dai siti aziendali, di conseguenza le annate possono non corrispondere a quanto effettivamente degustato.
Lorenzo Colombo