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Alto Adige Doc Bianco “Laven” 2020 – Kellerei Bozen

Sfere di cemento e botticelle piramidali per l’affinamento della cuvée bianca “Laven”, primo vino Bio prodotto dalla Cantina di Bolzano.

L’azienda

Cantina

La Cantina di Bolzano (Kellerei Bozen), fondata nel 1908, dispone di 340 ettari di vigneti situati tutt’attorno a Bolzano e sulle colline che sovrastano la città, condotti da oltre 220 viticoltori/conferitori, i suoli variano dal sabbioso-ghiaioso al porfido, dal cacare ai depositi morenici, la produzione è di circa 3.000.000 di bottiglie/anno, equamente divisa tra vini bianchi e vini rossi.

Tre anni fa è stata inaugurata la nuova cantina -che purtroppo non abbiamo ancora visitata-, strutturata su cinque piani, è la prima Cantina Cooperativa d’Italia ad ottenere il riconoscimento Casa Clima per l’efficienza e l’ottimizzazione energetica.
La sua conformazione permette di svolgere tutte le operazioni tramite la forza di gravità senza ausilio di pompe, questo permette di preservare le caratteristiche dei singoli vitigni oltre a ridurre i costi energetici.

Il vino

Il nome “Laven” richiama la natura del suolo di natura vulcanica sul quale si trovano i vigneti dai quali provengono le uve per la sua produzione, come scritto all’inizio è il primo vino BIO -ma ne seguiranno altri- prodotto dalla Cantina di Bolzano, ma la tendenza ad una viticoltura “green” e sostenibile non è una novità per questa cantina, sono ormai diversi anni che Stephan Filippi, enologo dell’azienda ha impostato nei vigneti metodi di conduzione e lavorazione che possano consentire non solamente un’elevata qualità delle uve, ma anche il benessere del suolo e la preservazione dell’habitat.

Sono 8.000 le bottiglie prodotte dell’ultimo nato nella Cantina di Bolzano, frutto di un blend tra Chardonnay, Pinot bianco e Pinot grigio, provenienti da vigneti allevati a Guyot, situati su suoli porfidici d’origine vulcanica nei dintorni della città di Bolzano e sul Renon, tra i 400 ed i 600 metri d’altitudine con esposizione a Sud.
Notevole attenzione è stata riservata anche ai contenitori d’affinamento di questo vino, si utilizzano infatti recipienti di vari materiali, dai serbatori d’acciaio inox a piccole botti di forma particolare chiamate Pyramitt (vedi sotto) a sfere di cemento di provenienza francese, le Sfere G15s (vedi sotto), all’interno dei quali il vino sosta per sette-otto mesi.

Color paglierino luminoso di media intensità.
Pulito, fresco ed elegante al naso, buona l’intensità olfattiva, il vino s’esprime su sentori di frutta a polpa bianca e gialla, pesca, pera e mela verde, sentori vegetali che rimandano al fieno ed alle erbe officinali, accenni minerali e di sassi bagnati, ricordi d’agrumi.
Intenso e succoso al palato, fresco, sapido e fruttato, si colgono sentori di mela e di pesca bianca, accenni agrumati, buona la sua vena acida e lunga la persistenza.

Una nota curiosa riguarda la capsula che solitamente copre il collo della bottiglia che su questo vino non c’è, sostituita da una strisciolina di carta che riporta sulla parte superiore il nome della cantina “Kellerei Bozen, mentre sulla parte che scende lungo il collo della bottiglia ci sono il nome del vino “Laven” e la scritta BIO.

Le botti Pyramitt sono costruite dall’azienda Mittelberger di Bolzano, si tratta di un’azienda a carattere familiare, fondata nel 1960 ed attualmente condotta dai tre figli del fondatore August Mittelberger.
Questa piccola botte dalla capacità di 4,5 ettolitri (la stessa di un Tonneaux) ha una forma particolare, per l’appunto, come dice il nome, a piramide e può essere utilizzata in due modalità, a piramide ed a piramide rovesciata.
Secondo il produttore, questa forma è particolarmente indicata a contenere vini biologici e biodinamici, questo è dovuto ai particolari movimenti di convezione che si verificano al suo interno.

Anche per l’altro contenitore -le Sfere G15s, costruite in cemento- nel quale il Laven s’affina vale il discorso dei movimenti di convezione del vino al suo interno, inoltre la forma sferica è quella che permette il minor rapporto tra la superficie ed il volume contenuto, il materiale col quale è costruita, ovvero il cemento permette una maggiore stabilità della temperatura del vino senza necessità di controlli esterni, essendo ridotti al minimo gli sbalzi termici tra esterno ed interno.
La Sfera G15s è costruita dall’azienda francese Galileo, specializzata in serbatoi sferici in calcestruzzo leggero.
Lorenzo Colombo

Pyramitt® – Prodotti – (mittelberger.bz.it)

https://galileotanks.weebly.com/

Cantina Bolzano (kellereibozen.com)

 

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  1. […] (Kellerei Bozen) -della quale abbiamo scritto poco tempo fa, in occasione della degustazione del “Laven”, il loro primo vino BIO- è una grossa realtà altoatesina che dai 340 ettari di vigneti dei […]

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