Cantine e vini del fermano (1ª parte)
Come bere bene spendendo poco

Tramonto a La Pila
Dal 7 al 9 febbraio siamo stati nelle Marche in occasione di un press tour alla scoperta delle cantine e del territorio fermano.
In questa recente provincia, istituita nel 2004 sussistono e in qualche caso si sovrappongono parzialmente quattro diverse denominazioni, Offida Docg e le Doc Rosso Piceno, Falerio e Terre di Offida, inoltre vengono anche prodotti i vini dell’IGT regionale Marche.
In realtà la maggior parte delle aziende che abbiamo visitato punta su quest’ultima Igt, prova ne sono i pochi ettari rivendicati a Doc in tutta la provincia fermana, ovvero poco più di un’ottantina, 38 dei quali a Rosso Piceno Doc, 36 a Falerio Doc e circa 7 a Offida Docg, quasi nulla invece l’iscrizione dei vigneti alla Doc Terre di Offida.
I principali vitigni utilizzati sono Montepulciano e Sangiovese per quanto riguarda quelli a bacca rossa e Pecorino, Passerina, Malvasia di Candia e Trebbiano per quelle a bacca bianca.
Durante il nostro tour abbiamo visitato ben sette cantine, assaggiando alcuni dei vini prodotti, eccovi le nostre impressioni sulle prime tre aziende visitate e sui loro vini:
Cantina La Pila
L’azienda, vincitrice dell’edizione 2020 del Premio San Martino d’Oro, con il Marche Igt Rosso “Furnace” 2013, da uve montepulciano, si trova in Contrada Giannina, a Montegiorgio.
Dispone di quattro ettari a vigneto, messi a dimora negli anni ’60 ed acquistati tra il 2008 ed il 2009, situati tra i 420 ed i 430 metri d’altitudine, con esposizione in pieno sud, sono costituiti da un ettaro a montepulciano, uno a sangiovese e due a malvasia di Candia (unico vigneto, quest’ultimo, specializzato a malvasia di Candia nelle Marche).
Il sistema d’allevamento è a Cordone speronato, mentre i suoli sono tendenti all’argilloso ed il clima, data anche l’altitudine, s’avvale di notevoli escursioni termiche.
Vi si producono quattro etichette di vino, per un totale di circa 10mila bottiglie/anno.
Se rapportato alla loro qualità il prezzo dei vini risulta a dir poco ridicolo.
I vini degustati:
– Igt Marche Malvasia “Refolo” 2018 (Malvasia di Candia)
Color giallo paglierino luminoso; intenso al naso dove presenta accenni sulfurei, frutto giallo maturo (pesca), note tropicali, accenni minerali, d’agrumi e d’erbe officinali. Fresco alla bocca, sapido, minerale, mediamente strutturato, con bella vena acida, si colgono accenni vegetali e di frutta fresca e note agrumate, buona la sua persistenza.
– Igt Marche Malvasia “Emmar” 2017 (Malvasia di Candia)
Il vino è prodotto con una particolare tecnica chiamata crio-selezione, le uve raccolte tardivamente vengono parzialmente congelate.
Color giallo dorato luminoso, buona l’intensità olfattiva, vi si colgono note di erbe officinali, accenni di miele e di fiori d’acacia e di tiglio. Buona la struttura. Morbido ed al contempo sapido, fresco, con buona vena acida, frutto giallo maturo con accenni vanigliati e d’arachidi, sentori di salvia sul lungo fin di bocca.
– Igt Marche Malvasia “Emmar” 2013 (Malvasia di Candia)
A sette anni dalla vendemmia ci troviamo di fronte ad un vino ancora freschissimo, il colore è giallo-dorato luminoso; intenso e fresco al naso dove si colgono sentori di frutta tropicale e leggeri accenni d’idrocarburi. Fresco, succoso, minerale, morbido alla bocca dove presenta note d’erbe aromatiche, dotato di bella vena acida e lunghissima persistenza.
Un vino veramente notevole.
.- Igt Marche Sangiovese “Cinabrum” 2017
Color rubino-purpureo luminoso; intenso al naso, pulito, fresco, sentori di ciliegia e frutti di bosco, leggere note balsamiche. Fresco, pulito, succoso, dalla piacevole beva e dalla lunga persistenza.
Un vino che ci è molto piaciuto nella sua semplicità, il prezzo poi è da regalo.
– Igt Marche Rosso “Furnace” 2015 (da uve montepulciano)
Profondissimo il colore, unghia purpurea; al naso presenta leggere note surmature ed accenni balsamici, buona l’leganza. Mediamente strutturato, fresco, balsamico, asciutto ma succoso, con bella trama tannica e lunga persistenza.
Conti Maria
L’azienda, costituita nel 1983, è situata in Contrada Bore di Tenna, nel comune di Fermo e dispone di undici ettari a vigneto (in corpo unico), in parte già registrato a Doc sin dal 1974.
I vigneti, situati a 150 metri d’altitudine sono condotti in biologico (si utilizza il favino per il sovesco), con sistema d’allevamento a Guyot; vi si coltivano sia vitigni autoctoni che internazionali: montepulciano, merlot e sangiovese per quanto riguarda i vitigni a bacca rossa (60%) e passerina pecorino e chardonnay per quelli a bacca bianca.
Da questi si ricavano sette diversi vini, tra cui due spumanti con Metodo Charmat, per un totale di circa seimila bottiglie/anno, la maggior parte del vino viene infatti venduto sfuso, direttamente in azienda.
Durante la nostra visita abbiamo potuto degustare il Falerio Pecorino Doc “Tore” 2018 e l’Igt Marche Rosso “Loiano” 2017, da uve montepulciano.
– Il primo vino si presenta con un color paglierino luminoso di buona intensità; intenso al naso dove si colgono frutta gialla ed erbe officinali. Fresco alla bocca, di struttura leggera, sapido, con leggere note vegetali, chiude leggermente amarognolo con discreta persistenza.
– Il “Loiano” vanta un color rubino-violaceo luminoso; intenso al naso dove emergono note di frutta rossa, ciliegia matura e prugna. Mediamente strutturato, pulito, fresco, succoso, con bella trama tannica e buona persistenza, piacevole la beva.
Vigneti Santa Liberata

Martina Savini
Contrariamente alle due precedenti cantine, siamo ora in un’azienda storica, è stata infatti fondata nel 1934 ed è anche di dimensioni ben diverse: 90 ettari vitati, gestiti in biologico,in due diverse tenute, viene inoltre praticata la confusione sessuale per evitare le malattie portate dagli insetti.
Il corpo principale si trova nella tenuta di Carassai e Petritoli, dove, su 75 ettari, trovano collocazione diverse tipologie di vitigni, sia bianchi che rossi, internazionali e non; pur trattandosi di un vigneto in corpo unico, ma situato in due differenti comuni, si è dovuto, per motivi burocratici suddividerla, trovandosi uno dei comuni in provincia di Ascoli Piceno e l’altra in quella di Fermo.
Altri quattordici ettari si trovano in quella di Sant’Elpidio al Mare, chiamata Le Rene e riservata ai vitigni a bacca rossa, montepulciano soprattutto.
Ed è nel vigneto di quest’ultima tenuta che ci accoglie la giovane enologa Martina Savini, facendoci assaggiare l’Offida Pecorino Docg “Saggiolo” 2018, vino dal color oro, dovuto alla macerazione sulle bucce per una notte; dal naso pulito ed intenso dove emergono sentori di frutto tropicale ed accenni di mela matura. Strutturato, intenso, con un bel frutto e leggeri accenni tannici (la macerazione si fa sentire), chiude con lunga persistenza su sentori leggermente vegetali.
Altro vino che andiamo ad assaggiare è il Marche Bianco Igt “Liù” 2015, frutto di uve surmature di pecorino, fiano e malvasia. Il colore è oro antico, luminoso; frutta gialla matura al naso ed accenni di canditi. Morbido e strutturato al palato, sapido, chiude con lunga persistenza su sentori di erbe officinali.
Sono ben 14 le etichette prodotte, per un totale di circa 100 mila bottiglie, il resto del vino viene commercializzato sia in bag in box che sfuso.
Lorenzo Colombo
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[…] nel nostro tour alla scoperta di vini e cantine del fermano, iniziata qui, andiamo a scoprire altre due realtà, assai diverse tra […]
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