Chianti Classico Collection-Connection
Come ben sappiamo questa pandemia che ha sconvolto (e sta sconvolgendo) le nostre vite ed i nostri comportamenti ha avuto (e sta avendo) esiti nefasti anche sul mondo del vino.
Praticamente dalla fine del mese di febbraio dello scorso anno tutto è cambiato, la maggior parte delle manifestazioni e degli eventi dedicati al vino sono stati cancellati ed ora, che timidamente si riprende la loro impostazione è stata radicalmente modificata.
Naturalmente è avvenuto così anche per uno tra i più tradizionali e consolidati appuntamenti, ovvero quello delle Anteprime di Toscana, evento che solitamente si tiene nel mese di febbraio e che quest’anno s’è svolto invece a partire da metà maggio con un numero ridotto di invitati.
Noi siamo stati presenti all’appuntamento con la Vernaccia di San Gimignano (vedi) e con quello del Chianti Classico che quest’anno ha (parzialmente) cambiato nome e sede, aggiungendo al consolidato Chianti Classico Collection la parola Connection.
Il motivo di questa modifica si deve al fatto che, contrariamente agli altri anni, quando l’evento di svolgeva unicamente a Firenze, presso la Stazione Leopolda, quest’anno sono stati in contemporanea (o quasi) aggiunti eventi in altre cinque città Chicago, New York, Londra, Monaco e Tokyo portando quindi le degustazioni nei principali paesi importatori di questo vino.
L’80% del Chianti Classico viene infatti esportato ed il principale paese importatore, che consuma un terzo di questo vino sono gli Stati Uniti, seguiti a distanza da Canada e Regno Unito, entrambi con un 10%, e dalla Germania che ne importa il 6%, mentre il Giappone si ritaglia una fetta di mercato del 2%.
Ma rimaniamo a Firenze, dove le degustazioni si sono svolte nei giorni 20 e 21 maggio in pieno centro, nel Chiostro Grande della Basilica di Santa Maria Novella, luogo decisamente più affascinante che non la seppur pratica Stazione Leopolda.
Tra tutte le Anteprime quella del Chianti Classico è certamente la più nutrita in quanto a vini presenti che erano ben 466, dei quali 431 Chianti Classico (195 Chianti Classico, 139 Riserva, 97 Gran Selezione) e 35 Vin Santo, provenienti da 21 diverse annate (si arrivava sino al 1983 con un Vin Santo, mentre sino al 2012 coi Chianti Classico).
Altra importante novità era data da un’App con la quale si potevano prenotare direttamente da smartphone o da PC i vini che s’intendevano assaggiare, velocizzando enormemente il servizio, anche se all’inizio qualche problema dovuto alla novità l’abbiamo avuto una volta capito il meccanismo tutto è filato liscio.
Questa applicazione, tramite la possibilità di utilizzare numerosi filtri permetteva di selezionare i vini da degustare secondo numerose modalità, per annata naturalmente, per tipologia (Chianti Classico, Riserva, Gran Selezione), per comune di provenienza, per composizione dei vitigni, etc.
Prima di passare alla degustazione è però necessaria una premessa che ci riguarda.
La notte precedente, a San Gimignano, non siamo stati bene e praticamente non abbiamo chiuso occhio, l’indisposizione s’è protratta anche per tutta la prima giornata a Firenze, causandoci non pochi problemi nel degustare i vini e questo certamente ha influito sulle nostre degustazioni, facendoci percepire tannini amari ed esagerate note piccanti.
Per questo motivo abbiamo deciso di non pubblicare i punteggi assegnati ai vini assaggiati il giorno 20 avendo notato una discreta differenza rispetto agli assaggi del giorno seguente quand’eravamo tornati in perfetta forma e tenendo di conseguenza separate le degustazioni dei due giorni.
Tutti i vini sono stati assaggiati alla cieca.
I nostri migliori assaggi:
Iniziamo con le Gran Selezione 2018 e le Riserva 2015
Gran Selezione 2018 (25 i vini presenti degustati il 20 maggio)
Pur senza punteggio i vini sono elencati in ordine di gradimento e suddivisi in gruppi.
1) – Castello di Querceto – Il Picchio
Granato-rubino di buona intensità. Bel naso, balsamico, fruttato intenso, di buona eleganza. Fresco, succoso, mentolato, balsamico, frutto dolce, bella trama tannica, lunga persistenza.
2) – Fattoria di Valiano – Valiano 6.38
Granato luminoso di media intensità. Note balsamiche e vanigliate, accenni floreali, frutto rosso speziato. Fresco, succoso, accenni mentolati, bella trama tannica, buon frutto, liquirizia, lunga persistenza.
2) – Castello di Querceto – La Corte
Granato di media intensità. Note balsamiche, mentolato, frutto rosso fresco, buona eleganza. Fresco, succoso, bella trama tannica, accenni di liquirizia, buona la persistenza.
2) – Fattoria di Valiano – San Lazzaro
Granato di media intensità. Buona intensità olfattiva, note vanigliate e nocciolate, frutto rosso leggermente speziato. Fresco, succoso, balsamico, mentolato, note vanigliate, lunga persistenza su sentori di liquirizia dolce.
3) – Marchesi Antinori – Badia a Passignano
Rubino-purpureo luminoso. Balsamico, di buona intensità, vanigliato, frutto rosso dolce. Fresco, succoso, note speziate, accenni pepati, frutto maturo, buona persistenza su accenni di radici.
4) – Conti Capponi/Villa Calcinaia – Vigna Bastignano
Granato luminoso di discreta profondità. Note balsamiche e mentolate, spezie dolci, frutto rosso. Fresco, fruttato, tannini asciutti, note piccanti di pepe, lunga persistenza su sentori di liquirizia.
4) – Gagliole – Gallule
Granato di discreta intensità. Buona intensità olfattiva, note balsamiche, sentori speziati. Fresco, succoso, leggermente piccante, pepato, accenni di liquirizia, buona la persistenza.
5) – Castello di Volpaia – Coltassala
Rubino luminoso di discreta intensità. Frutto rosso, spezie, pulito, mediamente intenso. Fresco, mentolato, succoso, accenni piccanti di pepe, media struttura, buona persistenza.
5) – Conti Capponi/Villa Calcinaia – Vigna Contessa Luisa
Granato di buona luminosità. Note balsamiche, vanigliato, accenni floreali, frutto rosso speziato. Fresco, tannini asciutti, liquirizia, spezie, buona la persistenza.
6) – Il Molino di Grace – Il Margone
Granato luminoso di discreta intensità. Sentori floreali e di frutta rossa, accenni balsamici e mentolati, buona l’eleganza. Fresco, asciutto, liquirizia, accenni speziati, buona la persistenza.
6) – Castello di Fonterutoli – Badiòla
Granato un poco scarico. Media intensità, note balsamiche e vanigliate, spezie dolci. Discreta struttura, succoso, tannino deciso, leggermente asciugante, frutta rossa fresca, buona persistenza.
6) – Ricasoli – Castello di Brolio
Rubino-granato di media intensità. Accenni balsamici e di legno dolce, note vanigliate. Succoso, liquirizia dolce, discreta persistenza su sentori di radici.
6) – Conti Capponi/Villa Calcinaia – Vigna La Fornace
Granato di media intensità. Balsamico, vanigliato, mediamente intenso, spezie dolci, frutto rosso. Discreta struttura, accenni piccanti di pepe, liquirizia, buona persistenza.
7) – Querceto di Castellina – Sei
Rubino luminoso di discreta intensità. Intenso al naso, frutto rosso speziato, note vanigliate, accenni floreali. Discreta struttura, accenni di radici, liquirizia. Buona struttura, tannini asciutti, radici, liquirizia, buona persistenza.
7) – Castello di Fonterutoli – Vicoregio 36
Granato poco intenso. Buona intensità, note balsamiche e mentolate, ciliegia. Fresco, tannini leggermente verdi, asciutto, frutta fresca, media persistenza.
7) – Casale dello Sparviero – Paronza
Granato di media intensità. Intenso al naso, frutto rosso dolce e maturo, accenni balsamici e mentolati, elegante. Fresco, di media struttura, tannini graffianti, discreta persistenza. Meglio al naso.
7) – Triacca La Madonnina – La Madonnina
Rubino-granato di media intensità. Buona l’intensità olfattiva, note vanigliate, accenni speziati. Fresco, succoso, frutto rosso maturo, speziato, accenni di liquirizia, radici, buona la persistenza.
7) – Tenuta Casenuove
Rubino-granato di buona profondità. Intenso al naso, frutto rosso maturo speziato, legno dolce, accenni floreali. Asciutto, accenni di legno, radici, succoso, buona la persistenza.
7)- Tenuta di Arceno – Strada al Sasso
Rubino-purpureo, profondo e luminoso. Buona intensità olfattiva, note balsamiche, frutto rosso dolce. Asciutto, accenni di radici, leggere note piccanti, speziato, tannini decisi, buona vena acida, ricordi di legno, buona la persistenza.
Riserva 2015 (vini degustati il 21 maggio)
Sette i vini in degustazione, tutti di grande qualità
Avendoli assaggiati il giorno 21 associamo alle succinte note degustative la nostra valutazione.
– Castellinuzza e Piuca – Vigna Piuca
Granato di discreta intensità. Balsamico, accenni mentolati, cioccolato al latte, bel frutto, elegante. Buona struttura, mentolato, fresco, ciliegia, con bella trama tannica, lunga persistenza su sentori di liquirizia. 91/100
– Castell’in Villa
Granato di buona intensità. Intenso al naso, note terziarie, cuoio, accenni di caramella al rabarbaro, china. Buona struttura, succoso, frutto scuro, buona nota speziata, armonico ed equilibrato, lunga la persistenza su sentori di liquirizia. 90/100
– Tenuta Carobbio – Carobbio
Granato di buona intensità. Intenso al naso, leggeri accenni tostati e di caffè, frutto rosso maturo con speziatura dolce. Buona struttura, tannini asciutti, buon frutto speziato, lunghissima persistenza su sentori di liquirizia. 90/100
– Villa di Geggiano
Rubino purpureo profondo e luminoso. Buona intensità olfattiva, balsamico, mentolato, elegante, cioccolato alla menta. Buona struttura, succoso, mentolato, frutto rosso speziato, bella trama tannica, lunga persistenza su sentori di liquirizia. 90/100
– Solatione
Granato di buona profondità. Intenso al naso, balsamico, vanigliato, nocciole, legno dolce, frutto rosso maturo. Buona struttura, tannini decisi ma ben integrati, liquirizia forte, frutta a bacca nera, bella speziatura, lunga persistenza. 89-90/100
– Castello di Cacchiano
Granato-rubino compatto. Intenso al naso, sentori di radici, legno dolce, sottobosco, spezie. Buona struttura, accenni piccanti, succoso, bel frutto maturo, tannino deciso, liquirizia forte, buona la persistenza. 89/100
– Concadoro
Granato di buona intensità. Intenso al naso, speziato, legno dolce. Buona struttura, succoso, frutto rosso speziato, tannini leggermente asciuganti, buona la persistenza su sentori di bastoncino di liquirizia. 87/100
Lorenzo Colombo
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