Enologica: 30ª edizione
La trentesima edizione della SETTIMANA ENOLOGICA di Montefalco, alla quale noi di Vinealia siamo stati gentilmente accreditati, si è distinta dalle precedenti edizioni soprattutto perché non è stata presentata alla stampa la nuova annata del Sagrantino di Montefalco.
Ovviamente c’è una spiegazione a questo, è infatti in atto la revisione del disciplinare di produzione e, tra le altre modifiche – tra cui l’obbligatorietà di indicare in etichetta “Montefalco Sagrantino” senza più poter utilizzare in alternativa “Sagrantino di Montefalco”– c’è anche quella che prevede un periodo maggiore d’affinamento prima della messa in commercio, ragione per cui si verifica uno slittamento temporale per la presentazione delle nuove annate.
Questa mancanza non ha comunque assolutamente sminuito l’importanza dell’evento di quest’anno, fitto com’era di appuntamenti, al punto che non rimaneva che l’imbarazzo della scelta.
Naturalmente non poteva mancare il tradizionale banco d’assaggio dei vini di Montefalco, tenutosi come solito nel complesso di Sant’Agostino, con la presenza di oltre trenta aziende, come pure l’iniziativa “Il Sagrantino disegnato”, giunta alla nona edizione che vedeva quest’anno Ivo Milazzo realizzatore dell’etichetta.
Ben quattro i convegni tenutisi, tutti moderati da Franco Ricci, presidente dell’Ais Lazio e deus ex machina di Bibenda: “Nel profumo del vino: un viaggio tra olfatto e memoria”; Il turismo del vino: un futuro di successo per le aziende e per il consumatore”; “Sagrantino di Montefalco: trent’anni di Denominazione d’Origine”; “Il mercato del vino esige etica e credibilità”.
Numerose le degustazioni, svoltesi nella magnifica sala consiliare del palazzo del comune, denominate “A scuola di vino” e condotte da docenti Ais; particolarmente interessanti le verticali di Sagrantino delle aziende Antonelli S.Marco, Adanti e Caprai, alle quali abbiamo partecipato.
Numerosi gli “Eventi in cantina”, dove ciascun produttore si sbizzarriva nel proporre le offerte più disparate; cene con abbinamenti esclusivi di Sagrantino Passito, descrizione e dimostrazione del processo di vinificazione del Sagrantino, percorsi sensoriali alla scoperta di tutto ciò che influenza l’eccellenza di un vino, abbinamenti di pecorino con diverse annate di Sagrantino, visite alle cantine ed alle vigne, verticali di Sagrantino e di Rosso di Montefalco, aperitivi in cantina, degustazioni di oli e di vini biologici, e molto altro, in grado di accontentare il folto pubblico di appassionati.
Gran premio del Sagrantino, concorso riservato ai sommelier professionisti, concerti, pranzi, cene, degustazioni “futuriste” completavano senza sosta il fitto programma.
Abbiamo menzionato “futurismo”, in effetti tutto il programma verteva sulle celebrazioni del centenario di questo movimento, e sotto lo slogan di “Arte futurista in tavola”, ristoranti ed enoteche, al grido di “Qui si beve ultravino propulsore”, presentavano piatti, dagli improbabili nomi, ispirati al futurismo; qualche esempio: Gloou-glou aam liquido da mordere, 100HP, Forze dinamiche, Reticolo stellare, Aereo volatile Estasiato, Ingranaggio scoppiettante, Lune elettriche, Innovatingolo profumato, Marchingegno policromatico, piatti dove lo chef di turno si sbizzarriva in preparazioni policromatiche da gustarsi prima di tutto con gli occhi.
Ovviamente, seppur con tre giorni a disposizione, occorreva fare delle scelte, non potendo certamente essere presenti ad ogni evento, in primis, come nostra abitudine, abbiamo optato per le degustazioni dei vini, ma siamo altresì riusciti a partecipare ad un paio di convegni, il primo, “Nel profumo del vino: un viaggio tra olfatto e memoria” ha visto come relatori – dopo il saluto del nuovo sindaco di Montefalco, Donatella Tesi, presente durante tutta la manifestazione, ed alla quale porgiamo un “in bocca al lupo” per il non facile compito che l’aspetta – il nuovo presidente del Consorzio tutela vini di Montefalco, Patrizia Crociani – anche qui necessita un “in bocca al lupo –
che ha fornito alcuni dati indicativi sull’attività del consorzio, che tutela ben il novantatre percento della produzione di Sagrantino; Franco Ricci: “l’olfatto come memoria”; il giornalista Roberto Spera, “l’olfatto come connessione tra i luoghi ed i prodotti che vi nascono”, ovvero “l’aggancio olfattivo con il territorio”.
A seguire: Giampaolo Gravina, della guida Vini d’Italia dell’Espresso: “Sobrietà e concretezza nella comunicazione sul vino”; la semiologia Giulia Ceriani, con un’accurata analisi sul gusto e sui numerosi significati che questo termine esprime, oltre ad un approfondimento su “Il vino per il futurismo”; infine Fabrizio Bracco, presidente del consiglio regionale dell’Umbria, ha trattato del “Futurismo in Umbria”.
Acceso ed interessante anche l’altro convegno che abbiamo seguito: “Sagrantino di Montefalco: trent’anni di Denominazione d’origine”, dopo il saluto del sindaco, Franco Ricci ha posto il dubbio relativo alla distorta percezione che sovente i normali consumatori hanno sul significato delle sigle Doc e Docg.
Il giornalista Carlo Cambi, in un lungo e lucido intervento ha evidenziato il problema della “gestione del successo” che attualmente attanaglia il Sagrantino di Montefalco, dove la produzione ha avuto un enorme incremento, senza peraltro aver prima avviato studi sulle reali richieste del mercato, situazione comunque comune a diverse zone viticole. Inoltre il territorio del Sagrantino, “non ha risposto completamente alle richieste del nuovo turismo legato al vino”. Cambi si è quindi chiesto quali siano i nuovi compiti di un consorzio, alla luce della nuova OGM vino, chiudendo il suo intervento evidenziando l’ampia forbice che ormai caratterizza i prezzi di questo vino, confondendo di conseguenza il consumatore meno smaliziato. Ultima affermazione, che ha animato il successivo dibattito, è stata: “occorre avere la consapevolezza che i leader sono fondamentali per un territorio”.
La presidente del consorzio, Patrizia Crociani, dopo aver ripercorso brevemente la storia del Sagrantino secco, con i primi imbottigliamenti nel 1972, ed aver fornito alcune note sul nuovo disciplinare di produzione, ha concluso sollecitando una maggiore unione tra i produttori “occorre fare squadra”.
Antonio Paolini, giornalista enogastronomico e collaboratore di alcune guide dei vini e dei ristoranti, dopo aver evidenziato il “miracolo del Sagrantino”, ovvero aver trasformato in pregio un potenziale difetto (la notevole carica tannica che quest’uva fornisce), ha esortato i produttori a “riprendersi l’affetto del consumatore italiano”; in effetti buona parte di questo prodotto è commercializzato all’estero. Paolini, aquilano di nascita, ha chiuso il suo intervento con un appello ai produttori in favore dei terremotati d’Abruzzo.
L’ultima relazione, prima dei numerosi interventi da parte sia di produttori che di giornalisti, è stata quella di Vincenzo Zampi, docente di economia all’Università di Firenze, che già nel passato ha svolto numerosi compiti per il consorzio, Zampi ha individuato la nascita delle diverse Denominazioni come un puro e semplice “atto di protezionismo a favore di casi di successo”.
Buona parte degli interventi successivi vertevano quindi sulla questione del “leader” e dei suoi eventuali doveri; l’ombra di questo fantomatico leader ha aleggiato nella sala per tutta la durata del convegno, seppur senza che mai uscisse un nome, era a tutti chiaro che si stava parlando di Caprai.
Rimandando ad un altro articolo la relazione sulle nostre degustazioni, volevamo qui concludere con due particolari ringraziamenti, il primo va allo staff di TGC Eventi, nella fattispecie a Rosanna e Monia, che per tre giorni ci hanno coccolato come raramente capita; il secondo ai proprietari dell’agriturismo Villa Umbra, i signori Luciana e Maurizio Biondi. Qui sorge una precisazione, infatti parlare di agriturismo per questa magnifica struttura è assolutamente riduttivo, meglio definirla “villa di campagna”, immersa in un uliveto, ai confini di un bosco, a poche centinaia di metri dal centro di Montefalco, offre l’alloggio in quattro camere allestite con estremo gusto ed una cura quasi maniacale dei dettagli. Vedi: http://www.agriturismovillaumbra.it.
Lorenzo Colombo
pubblicato in origine su www.vinealia.org
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