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Fattoria del Colle ed i vini di Donatella Cinelli Colombini

A fine agosto siamo stati in visita alla Fattoria del Colle, a Trequanda, una delle due tenute di Donatella Cinelli Colombini, l’altra, probabilmente più famosa, è Casato Prime Donne, a Montalcino.

Chi bazzica da un poco nel mondo del vino non può non conoscere Donatella, attuale presidente del Consorzio del Vino Orcia nonché presidente dell’Associazione Donne del Vino.
E’ stata infatti colei che nel 1993 ha ideato e fondato il Movimento Turismo del Vino ed ha inventato l’evento Cantine Aperte.

Nel 1998 l’azienda di famiglia viene divisa tra lei ed il fratello Stefano, la Fattoria del Barbi diventa di proprietà di quest’ultimo, mentre a Donatella  spetta la Fattoria del Colle ed una partita di vino atta a divenire Brunello di Montalcino.
Nello stesso anno fonda Casato Prime Donne, azienda gestita totalmente da personale femminile.

La Fattoria del Colle si sviluppa su 330 ettari, dei quali 17 a vigneto, vi si trova inoltre un agriturismo con camere ed appartamenti, un ristorante, una scuola di cucina ed un centro benessere.
Un piccolo borgo composto da 17 appartamenti di varie dimensioni, numerose camere, due  ville, di cui una con piscina privata costituisce questa struttura agrituristica in grado d’ospitare oltre un centinaio di persone.

La produzione annuale è di circa 170mila bottiglie, divise più o meno in  parti uguali tra le due tenute, dall’annata 2018 tutti i vini sono certificati BIO.

Durante la nostra visita abbiamo potuto degustare diversi vini aziendali, provenienti da entrambe le tenute in compagnia di Violante, la figlia di Donatella.

Ecco le nostre impressioni:

 – Igt Toscana Bianco “Sanchimento” 2019
Non si può certo dire che il vitigno utilizzato per la produzione di questo vino sia tipicamente toscano, si tratta infatti del Traminer, messo a dimora, dal padre di Donatella nel 1989 in piccolo vigneto nella Fattoria del Colle, nei pressi della Cappella di San Clemente, dal quale prende il nome (infatti anticamente e localmente veniva chiamato San Chimento).
Per la prima volta, con l’annata 2019, il vino è stato prodotto con una piccola parte delle uve vinificate “ in rosso”.
Le uve vengono vinificate -previo raffreddamento- in bianco, mentre, come scrivevamo sopra, una piccola parte (circa il 5%) viene vinificata con le bucce, con una macerazione d’una dozzina di giorni, utilizzando lieviti indigeni.
L’assemblaggio tra i le due masse avviene dopo qualche mese.
La produzione è di 2.000 bottiglie.

Color paglierino luminoso.
Intenso al naso dove presenta note aromatiche di rosa e di litchi, sentori di frutta gialla matura e note tropicali.
Dotato di buona struttura, caldo, aromatico, morbido e succoso, sapido, chiude su sentori di salvia.

 – Rosso di Montalcino 2018
Le uve sono state raccolte in più passaggi, in modo d’avere una perfetta uniformità di maturazione, è inoltre stata effettuata un’ulteriore selezione tramite un tavolo di cernita.
La vinificazione, effettuata tramite lieviti indigeni selezionati al Casato Prime Donne, si è svolta sia in tini troncoconici d’acciaio, sia in cemento.
L’affinamento s’è poi svolto in tonneaux per oltre sei mesi.
Si tratta della prima annata prodotta in biologico, 44mila le bottiglie prodotte.

Color granato mediamente intenso.
Intenso al naso dove s’esprime con un’esplosione di sentori di ciliegia e frutti di bosco, note balsamiche, spezie, cioccolato al latte e nocciole.
Di buona struttura, fresco, sapido e succoso, con tannini morbidi e sentori d’After Eight, lunghissima la sua persistenza.

 – Orcia Doc “Cenerentola” 2016
Le uve che vanno a costituire questo vino sono 65% Sangiovese e 35% Foglia tonda, un vitigno, quest’ultimo praticamente abbandonato e frutto di sperimentazioni alla Fattoria del Colle, sin dal 2000.
Con l’annata 2016 il Cenerentola DOC Orcia riporta in etichetta una coroncina, a significare il  compimento del progetto iniziato nel 2000.
Vinificazione in vasche d’acciaio e affinamento per 12 mesi in tonneaux ed in botti di piccole dimensioni.
13.000 le bottiglie prodotte.

Profondissimo il colore, con unghia violacea.
Note surmature al naso, confettura di more e di prugne, spezie dolci, liquirizia alla menta.
Strutturato, con tannini importanti, spezie, more, sentori di liquirizia, lunga la sua persistenza.

 – Igt Toscana Rosso “Il Drago e le 8 Colombe” 2016
Il curioso nome di questo vino – che in origine si chiamava “Il Drago e le 7 Colombe” è dato dalla presenza dell’unico uomo dell’azienda: Carlo Gardini (il Drago) marito di Donatella e dalle sette donne che costituivano lo staff della cantina, il nuovo nome deriva dal fatto che, con l’arrivo dell’enologa-consulente Valerie Lavigne, le donne sono diventate otto.
Con l’arrivo della Lavigne è cambiata anche la composizione del vino che ora prevede 60% Sangiovese, 20% Merlot e 20% Sagrantino, uve prodotte nei vigneti di Fattoria del Colle, a 400 metri slm. e condotti in regime biologico.
La vinificazione dei diversi vitigni viene svolta separatamente, con fermentazione in vasche d’acciaio e affinamento parte in botti di grandi dimensioni e parte in tonneaux francesi, l’assemblaggio viene effettuato prima dell’imbottigliamento.
16.000 le bottiglie prodotte.

Color granato-rubino di buona intensità.
Intenso al naso, speziato, balsamico, sentori di legno di sandalo.
Dotato di buona struttura, succoso e speziato, con bella trama tannica, notevole il frutto, lunga la persistenza.

 – Brunello di Montalcino 2015
Dopo la selezione  manuale dei grappoli suil tavolo di cernita, la fermentazione viene effettuata in tini troncoconici d’acciaio e di cemento non vetrificato, mentre la maturazione parte in botti di grandi dimensioni e parte in tonneaux, segue quindi una sosta in contenitori di cemento non vetrificato prima dell’imbottigliamento.
42.000 le bottiglie prodotte.

Dal color granato mediamente intenso.
Bel naso, elegante e complesso.
Fresco alla bocca, succoso, balsamico/mentolato, elegante.

 – Brunello di Montalcino “Progetto prime Donne” 2015
Si tratta di un vino concepito completamente al femminile, sia per quanto riguarda lo staff di cantina, come pure per la scelta delle uve nei diversi appezzamenti, per la scelta dei contenitori d’affinamento e per l’assemblaggio tra le diverse botti.
Di tutte queste selezioni si occupano quattro assaggiatrici internazionali, che, negli ultimi anni hanno sempre scelto le uve del vigneto Ardita –lo stesso dal quale si ricava la Riserva–  messo a dimora nel 2001 a 250 metri d’altitudine, su suolo argilloso-calcareo.
Le uve vengono selezionate tramite tavolo di cernita, la fermentazione si svolge sia  in tini troncoconici d’acciaio che di cemento non vetrificato, mentre l’affinamento in tonneaux, segue un’ulteriore periodo di maturazione in botti da 15 e 40 ettolitri per terminare con una sosta in contenitori di cemento non vetrificato. Nessuna filtrazione prima dell’imbottigliamento.

Color granato di discreta intensità.
Intenso al naso dove presenta sentori speziati e di liquirizia e note balsamiche.
Fresco ed intenso, dotato di buona struttura, con tannino importante e note piccanti, lunga la sua persistenza.

 – Brunello di Montalcino Riserva 2013
Le uve per la produzione di questo vino provengono dal vigneto Ardita, due ettari posti sulla collina che sovrasta il Casato prime Donne, allevato a Cordone speronato con densità di 5.500 ceppi/ha.
Dopo la cernita manuale dei grappoli si svolge la fermentazione alcolica in tini troncoconici d’acciaio utilizzando lieviti indigeni selezionati in azienda, la maturazione del vino si svolge quindi in tonneaux francesi, nessuna filtrazione pre-imbottigliamento.
La produzione s’attesta sulle 6.600 bottiglie.

Color granato di buona profondità.
Intenso al naso dove si colgono sentori di frutta a bacca nera, note terziarie ed accenni selvatici.
Strutturato, complesso ed elegante, con tannini decisi ma vellutati e sentori di liquirizia.
Un vino notevole.

 – Igt Toscana Passito 2017
Nuovamente il Traminer entra in gioco per la produzione di questo passito le cui uve appassiscono al sole per un mese, dopo di che vengono raccolte in cassette da 5 Kg. Dopo la diraspatura e la pigiatura viene svolta la fermentazione in acciaio.
La sua produzione è limitata a 600 bottiglie da 375 cl.

Ambrato il colore.
Intenso al naso, presenta sentori di fichi secchi e di miele.
Miele ed uvetta passa alla bocca.
Un vino molto particolare e mediterraneo, che, in una degustazione a bottiglie coperte, avremmo collocato nel sud Italia.

 – Vin Santo del Chianti 2008
In un’azienda dalla forte “toscanità” non poteva certamente mancare un “Vin Santo”, quello di Fattoria del Colle prevede un appassimento al sole delle uve poste in cassette e vinificate nel mese di gennaio, l’affinamento, per almeno dodici anni in caratelli da 50 a 200 litri, si svolge nel sottotetto della villa padronale, esposte alle escursioni termiche delle stagioni.
1.000 le bottiglie prodotte annualmente.

Viscoso nel bicchiere, con un colore tra l’ambra ed il topazio.
Intenso al naso dove emergono le note ossidative date dal processo di produzione, frutta secca.
Frutta secca anche alla bocca dove si colgono note leggermente brucianti.
Lorenzo Colombo

https://www.cinellicolombini.it/