, , ,

Gli anni pari del Terra di Monteverro

Quattro anni fa, in occasione del Vinitaly 2018, avevamo avuto l’opportunità d’assaggiare l’Igt Toscana Monteverro, il vino di punta dell’azienda, in una degustazione verticale di tutte le annate in cui era stato prodotto, ovvero dalla 2008 sino alla 2015, l’ultima allora in commercio (vedi).

Monteverro: la cantina

Quest’anno l’occasione s’è ripetuta, però il vino in questione è stato il Terra di Monteverro, ovvero il fratello minore del Monteverro, anche lui Igt Toscana Rosso, prodotto  con gli stessi vitigni.
Si tratta di un blend tra Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, e Petit Verdot, dove i due primi vitigni ricoprono la percentuale più importante, tra il 75% e l’85% del blend e dove le percentuali tra i vari vitigni variano leggermente in base all’andamento dell’annata.

L’enologo Matthieu Taunay

Il suolo dove si trovano i vigneti è di natura argillosa-calcarea, con presenza di ciottoli erosi, la densità d’impianto è molto elevata (7.575 ceppi/ettaro) e l’orientamento è Nord-Sud.
Le uve di ogni singola parcella vengono vinificate separatamente, la fermentazione si svolge in vasche d’acciaio mentre la maturazione viene effettuata un barriques, il 60% delle quali nuove, dove il vino sosta per venti mesi. L’imbottigliamento avviene senza chiarifiche né filtrazioni.

I vini che abbiamo assaggiato sono frutto delle annate pari, a partire dal 2008, prima annata di produzione, sino al 2018, quest’ultimo in anteprima, non essendo ancora in commercio, vi si è quindi potute cogliere l’evoluzione di questo vino, curato, sin dalla sua prima annata di produzione, dall’enologo francese Matthieu Taunay.

La Tenuta di Monteverro

La collina che sale a Capalbio

La Tenuta di Monteverro si trova a metà strada tra Capalbio e il Mar Tirreno, di fronte alla Riserva del Lago di Burano, nella zona più meridionale della Toscana, ai confini col Lazio, è stata fondata nel 2002 da Georg Weber e dispone di 60 ettari dei quali 35 a vigneto per una produzione di 150mila bottiglie/anno suddivise su sei etichette, la rimanete superficie -che s’estende su tre colline- è suddivisa tra uliveto e macchia mediterranea, inoltre la tenuta dispone di un laghetto.
Il suo nome significa monte del cinghiale, questo ungulato infatti, molto presente nel boschi attorno a Capalbio, viene localmente chiamato “verro”.

Georg Weber e la moglie Julia

Il particolare microclima, favorito dalla vicinanza, da una parte del mare e dall’altra dal Monte Argentario, è caratterizzato da una costante ventilazione, questo unito alla composizione del suolo, ricco di rocce, argille rosse e minerali ed alla notevole biodiversità del luogo caratterizza i vini che vi si producono.

La degustazione, effettuata in compagnia dell’enologo  Matthieu Taunay ha seguito il percorso dal più vecchio al più giovane, abbiamo trovato tutti i vini di notevole qualità, con, secondo noi, il 2016 che svettava sopra gli altri in quanto a freschezza, finezza ed eleganza, seguito ad un’attaccatura dal 2010.

Ecco comunque le nostra impressioni:

2008 – 40% Cabernet Sauvignon, 35% Cabernet Franc, 15% Merlot, 10% Petit Verdot
Ancora molto bello il colore, granato luminoso di buona intensità.
Al naso emergono sentori terziari che rimandano al sottobosco senza però nascondere il frutto, ancora ben presente sotto forma di prugna matura e di note surmature, vi si colgono inoltre sentori balsamici e di spezie dolci.
Strutturato, caldo e succoso alla bocca, note dolci di prugna matura e di spezie dolci, balsamico, con lunga persistenza su sentori di liquirizia dolce. 93/100

 – 2010 – 40% Cabernet Sauvignon, 40% Cabernet Franc, 15% Merlot, 5% Petit Verdot
Color granato di discreta intensità.
Bel naso, fresco, elegante, balsamico.
Fresco e succoso, mediamente strutturato, con bella vena acida, leggere note vegetali e speziate, sentori di liquirizia. 92-93/100

2012 – 50% Cabernet Sauvignon, 30% Cabernet Franc, 15%Merlot, 5% Petit Verdot.
Granato di buona profondità.
mediamente intenso al naso, un poco compresso, fresco, presenta leggeri accenni di peperone.
Fresco, succoso, verticale, con bella trama tannica (tannino deciso ma mai fastidioso), leggermente vegetale. 88-89/100

2014 (Annata fresca)
40% Cabernet Sauvignon, 35% Cabernet Franc, 20% Merlot, 5% Petit Verdot.
Color granato di buona profondità.
Intenso al naso, fresco, mentolato, balsamico, elegante.
Fresco e succoso, verticale, di media struttura, con tannini decisi e accenni vegetali, lunga la persistenza su sentori di radice di liquirizia. 89-90/100

2016 – 40 % Cabernet Sauvignon, 40 % Cabernet Franc, 15 % Merlot, 5 % Petit Verdot
Profondo e luminoso il colore, molto bello.
Di media intensità olfattiva, note balsamiche e d’erbe aromatiche, macchia mediterranea, molto elegante.
Fresco e succoso, verticale, asciutto, con bella trama tannica, lunghissima la persistenza su sentori di liquirizia.
Veramente notevole. 93/100

La barricaia

2018 – Non ancora in commercio, uscirà in autunno.
35 % Cabernet Sauvignon, 40 % Cabernet Franc, 20 % Merlot, 5 % Petit Verdot
Molto bello il colore, rubino-purpureo luminoso.
Intenso al naso, di buona eleganza, frutto rosso maturo, speziato.
Fresco e succoso, di buona struttura, presenta note piccanti che rimandano al pepe, bella trama tannica, sentori di liquirizia, lunga la persistenza. 88-89/100
Lorenzo Colombo