Il Brunello che verrà
Le annate 2012 e 2013 a Bottiglie Aperte
Tra le diverse “Masterclass” (ormai tutti chiamano così quelle che sino a poco tempo fa erano identificate come “degustazioni guidate”) tenutesi nei due giorni di Bottiglie Aperte (evento giunto alla sesta edizione) abbiamo partecipato –anche se causa impegni non siamo riusciti a rimanere sino alla fine- a quella dal titolo “Il Brunello che verrà… il 2012 e il 2013…”, guidata a due voci da Adua Villa e Riccardo Silla Viscardi.
Mentre Adua Villa si è prevalentemente occupata della descrizione dei vini, Viscardi ha tenuto una lezione sui diversi territori di Montalcino, avvalendosi di una mappa del territorio che ha molto aiutato i presenti alla comprensione delle caratteristiche dei vini in assaggio in rapporto ai loro territori di provenienza.
A proposito dei vini, erano sette quelli in degustazione, tra cui due del 2013, annata che sarà messa in commercio a partire dal gennaio del prossimo anno, quindi assaggiati in anteprima.
Ecco le nostre sintetiche note di degustazione.
Paradiso di Frassina: “Moz Art Wine” 2012
I vigneti sono situati sulle colline di Montosoli, pochi chilometri a nord di Montalcino, a 250 metri d’altitudine con esposizione nord e nord-ovest, su suoli sono argillosi-limosi.
Vinificato in acciaio s’affina per dodici mesi in botti di rovere francese da sette ettolitri e per ventiquattro mesi in rovere di slavonia con capacità di 15 – 20 e 30 ettolitri. Seguono diciotto mesi di bottiglia prima della messa in commercio.
Granato con unghia aranciata.
Note balsamiche al naso, legno dolci e spezie dolci.
Di buona struttura, balsamico e sapido, sentori di rabarbaro e di radice di liquirizia, lunga la persistenza.
Il Marroneto: “Madonna delle Grazie” 2012
Le vigne –con inerbimento naturale- sono collocate nella parte nord dei Montalcino, a ridosso delle mura che cingono la cittadina ad un’altitudine di 350 metri slm. I suoli, di origine marina hanno una notevole componente di sabbia, oltre a minerali vari.
La vinificazione avviene in tini di rovere francese per circa venti giorni, l’affinamento è svolto in botti da 25 q.li per quarantuno mesi, a seguire ulteriori dieci mesi di bottiglia.
Rubino-granato, profondo e luminoso.
Elegante al naso, balsamico, legno dolce e spezie dolci.
Buona la struttura, alcolico, con tannini importanti ma ben amalgamati, bel frutto rosso speziato, lunghissima la persistenza su sentori di rabarbaro e radice di liquirizia.
Val di Suga: “Poggio al Granchio” 2012
L’azienda Val di Suga appartiene al gruppo “Bertani Domains” che possiede realtà in diverse regioni d’Italia, come appunto la Bertani in Valpolicella, Puiatti in Friuli, Fazi Battaglia nelle marche, ed altre.
La Val di Suga possiede vigneti su tre diversi versanti di Montalcino, e quello di Poggio al Granchio, acquisito nel 1999 è situato a sud-est ed, i suoli ricchi di galestro, si trovano ad oltre 400 metri d’altitudine, tra le più elevate del territorio ilcinese.
Dopo la vinificazione il vino matura per un breve periodo in fusti da 300 litri e quindi in botti da 60 ettolitri per trenta mesi.
Color granato luminoso di buona profondità.
Un poco austero al naso, con sentori di radice di genziana e leggeri accenni di rabarbaro.
Austero ed asciutto alla bocca, con tannini importanti e note di frutto dolce, lunga la persistenza su sentori di radice di liquirizia.
Caprili: 2013
Fondata nel 1965 -anno nel quale i Bartolommei acquistano la tenuta ed impiantano i primi vigneti- la Caprili mette in commercio il suo primo Brunello nel 1978.
Attualmente la superficie aziendale s’estende su cinquantotto ettari, ventuno dei quali a vigneto (diciassette quelli destinati al Brunello), collocati sul versante che guarda verso i fiumi Orcia ed Ombrone ad altitudini di circa 340 metri.
Le uve per il loro Brunello provengono da quattro distinti vigneti, la fermentazione avviene in acciaio utilizzando lieviti indigeni e l’affinamento in botti di grandi dimensioni per un periodo di trentasei mesi, seguiti da altri quatto in bottiglia.
Granato con unghia aranciata.
Austero al naso, di buona intensità, con sentori di caffè.
Asciutto alla bocca, si colgono note tostate e caffè, legno un poco in evidenza, lunga la persistenza.
Villa al Cortile: 2012
Di proprietà della famiglia Piccini che possiede tenute in Toscana, Basilicata e Sicilia, dispone di dodici ettari a vigneto tra le zone di Montesoli e Lavacchio, i primi, situati a nord, danno vini più freschi mentre i secondi, che si trovano a sud danno maggior concentrazione. Il loro Brunello s’affina per ventiquattro mesi in botti di rovere e sei in bottiglia.
Color granato con unghia aranciata-mattonata.
Intenso al naso, balsamico, con accenni di rabarbaro.
Buona la struttura, il vino è asciutto ed austero, i tannini sono importanti, il legno un poco in evidenza, lunga la persistenza su sentori di bastoncino di liquirizia.
Ciacci Piccolomini: 2012
La Tenuta vanta origini dal XVII secolo e dopo vari cambi di proprietà viene acquistata dalla famiglia Bianchini -fattore dell’azienda- nel 1985. Attualmente dispone di duecentoventi ettari dei quali cinquantatre a vigneto situati nella zona a sud-est, nelle vicinanze di Castelnuovo dell’Abate. I suoli sono a medio impasto con prevalenza di galestro.
Le uve per questo Brunello provengono da 16,5 ettari situati tra i 240 ed i 360 metri d’altitudine.
La vinificazione avviene in acciaio e cemento, l’affinamento si protrae per oltre due anni in botti da 20 a 75 ettolitri, seguono otte mesi di bottiglia.
Granato con unghia aranciata.
Discreta l’intensità olfattiva, speziato, con sentori balsamici e frutto rosso maturo.
Asciutto, elegante, con tannini decisi, bel frutto rosso, speziatura dolce, lunghissima la persistenza.
Casanova di Neri: “Tenuta Nuova” 2013
Fondata nel 1971 da Giovanni Neri, vede la prima produzione di Brunello nel 1978.
L’azienda s’estende su circa 500 ettari di superfice dei quali sessantatre a vigneto, situato in diverse zone della denominazione.
Il “Tenuta Nuova” è stato prodotto per la prima volta nel 1993, la vinificazione avviene in tini troncoconici d’acciaio senza l’aggiunta di lieviti selezionati mentre l’affinamento in botte si protrae per trentasei mesi.
Color rubino-granato di buona profondità. Intenso al naso, balsamico, spezie e legno dolci, prugna matura.
Di buona struttura, vena acida importante, tannini decisi, legno in evidenza, lunga la persistenza su note di liquirizia.
Tutti i vini, seppur diversi tra loro, ci sono parsi molto interessanti, se proprio dovessimo indicare i nostri preferiti metteremmo al primo posto il Madonna delle Grazie, seguito a ruota dal Ciacci Piccolomini e dal Poggio al Granchio di Val di Suga.
Ma, ovviamente, si tratta di opinioni personali.
Lorenzo Colombo
pubblicato in origine su www.vinealia.org