Il Nibbio (e gli altri vini) di Poggio Nibbiale
Il progetto per Poggio Nibbiale prende forma nel 1998, quando il dottor Nikolaus Buchheim acquista 120 ettari di terreni in località Pereta, nel comune di Magliano in Toscana, ai confini con quello di Scansano e due anni dopo mette a dimora 12 ettari di vigna.
Siamo a 300 metri d’altitudine, i suoli sono di natura calcarea, sassosi e nelle vigne trova spazio soprattutto il Sangiovese (9,2 ettari), poco spazio è riservato agli altri vitigni, sono 2 gli ettari riservati al Cabernet Sauvignon, 0,7 quelli destinati al Canaiolo e 0,3 quelli di Montepulciano, ci sono poi pochi filari di Petit Verdot, ci sono poi 2,5 ettari, in affitto, di Vermentino.
L’azienda è gestita da Olympia Romba, che vanta esperienze di oltre dieci anni come export manager in importanti aziende del bordolese ed altrettanti in famose aziende toscane, responsabile della produzione è, dal 2021, la giovane enologa Agnese Simonetti, mentre consulente esterno è Sebastian Lerchl, enologo austriaco.
La prima annata di produzione è stata la 2008 ed attualmente le bottiglie che escono dall’azienda sono circa 70.000, l’80% delle quali viene esportata.
A proposito d’esportazione è molto elevata quella del Morellino di Scansano che s’aggira attorno al 60% mentre la media d’export per questo vino, fornitaci dal direttore del Consorzio, s’attesta sul 25%.
Siamo stati in azienda nella seconda metà del mese d’agosto ed assieme ad Olympia ed Agnese abbiamo potuto degustare l’intera produzione aziendale, composta da cinque vini, un bianco, un rosato e tre rossi.
Il vino che maggiormente abbiamo apprezzato è Igt Toscana Rosso “Il Nibbio” dell’annata 2018, blend di Cabernet sauvignon e Sangiovese, con piccole aggiunte d’altri vitigni -in percentuali variabili dipendentemente dall’annata- tra i quali il Petit Verdot.
Le uve dei due vitigni principali provengono dai vigneti più vecchi di Poggio Nibbiale, selezionate e raccolte manualmente, la produzione annuale è di circa 6.000 bottiglie ed il suo prezzo in azienda è di 22 euro.
Il colore è rubino, profondo e luminoso.
Bello il naso, intenso, vi cogliamo ciliegia e pepe, con accenni vegetali che rimandano al peperone.
Fresco, verticale, succoso, con un bel frutto, ciliegia, pepe, cioccolato, caffè, peperone, buona la sua trama tannica e lunga la persistenza.
La maggior parte della produzione è ovviamente dedicata al Morellino di Scansano, del quale se ne producono 35.000 – 40.000 bottiglie/anno, vendute in azienda a 12 euro.
Durante la nostra visita abbiamo assaggiato le annate 2020 e 2021 assai diverse tra loro, anche per quanto riguarda la composizione dei vini, nel 2020 la percentuale di sangiovese è quella minima stabilita dal disciplinare di produzione, ovvero l’85% e la parte rimanente è composta da Cabernet sauvignon, Canaiolo e Montepulciano, mentre nell’annata 2021, vino del quale abbiamo fatto un assaggio di una prova di botte, ovvero di prodotto non ancora in commercio, si è optato per l’utilizzo di Sangiovese in purezza.
Dopo la fermentazione il vino matura per un anno in botti usate.
Il 2020 è caratterizzato da un color granato di discreta intensità, al naso è intenso e vi cogliamo sentori di sottobosco, humus, terra umida e frutta rossa matura.
Dotato di buona struttura e buona nota alcolica, presenta note piccanti, speziate, pepate ed una lunga persistenza.
Il vino del 2021 è invece caratterizzato da un color rubino luminoso di buona intensità, buona anche la sua intensità olfattiva, fruttato, con netti sentori di ciliegia, la ciliegia, un poco acerba, la ritroviamo anche alla bocca, il vino è fresco e succoso e presenta leggere note vegetali.
Vino di punta aziendale è l’Igt Toscana Sangiovese “Tommaso”, l’annata che abbiamo degustato è la 2018.
Prodotto con uve Sangiovese in purezza provenienti dalle vigne più vecchie di Poggio Nibbiale, viene fermentato in tini di legno ed affinato per diversi anni in barriques.
La produzione annuale è di circa 6.000 bottiglie vendute in azienda a 20 euro.
Il colore è granato di buona intensità, intenso al naso dove si colgono sentori di frutta rossa surmatura e note autunnali. Strutturato, alcolico, piccante e dalla lunga persistenza.
L’Igt Toscana Vermentino come sopra specificato viene prodotto con uve provenienti da un vigneto in affitto situato sempre a Pereta, viene venduto per l’80% sulla Costa Toscana, se ne producono circa 6.000 bottiglie/anno ed il suo prezzo in azienda è di 10 euro.
Vinificazione ed affinamento, con ripetuti batonnage, avvengono in vasche d’acciaio.
Il colore è verdolino luminoso. Al naso si percepiscono netti sentori d’erbe officinali e di frutta a polpa gialla. Dotato di buona struttura, vi ritroviamo i sentori d’erbe officinali e di fieno uniti a note piccanti di zenzero, chiude con un fin di bocca leggermente amarognolo.
Abbiamo lasciato per ultimo l’Igt Toscana Rosato 2021, alla sua prima annata di produzione.
Frutto di uve Montepulciano ed ottenuto tramite salasso del mosto è il vino che meno ci ha entusiasmati.
Il colore è melograno luminoso di buona intensità, fruttato al naso, con sentori di ciliegia, dotato di buona struttura e leggermente pungente al palato.
La produzione è stata di 2.000 bottiglie ed il suo prezzo in azienda è di 10 euro.
Emozionante è stata infine la visita alla barricaia aziendale, situata sotto la chiesa di San Giovanni Battista, a Scansano dove tra l’altro abbiamo potuto assaggiare in anteprima, prelevato direttamente dalla botte, quello che sarà il nuovo vino di Poggio Nibbiale, frutto di un blend particolare che al momento non andiamo a svelare.
Lorenzo Colombo