Nero su Bianco: I Vignaioli della Valle di Mezzane
Lo scorso 13 novembre, presso Villa Verità Fraccaroli, a Lavagno, è stato presentato alla stampa il progetto messo a punto da 13 aziende della Valle di Mezzane, volto al riconoscimento di questa valle come sottozona della Doc Valpolicella.
Non si tratta di una cosa semplicissima e veloce, poiché, prevedendo la Doc Valpolicella già una sottozona -quella della Valpantena– richiederebbe alcune modifiche dei confini e quindi una modifica del disciplinare di produzione, ma, come dice nel suo intervento Marco Sartori, proprietario con la sorella Francesca dell’azienda Roccolo Grassi “Il lavoro è complesso, dal momento che si tratta di apportare modifiche al disciplinare, ma c’è un’ottima sensibilità e i tempi potrebbero essere maturi».
La struttura della Valpolicella vitivinicola che interessa 19 comuni della provincia di Verona è attualmente così strutturata:
1. La zona Classica, formata da cinque comuni: Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano di Valpolicella e Negrar di Valpolicella.
2. La sottozona Valpantena, che comprende l’omonima valle.
3. La zona DOC con i comprensori del comune di Verona e le valli di Illasi, Tramigna e Mezzane.
Quest’ultima valle, che trova il suo limite meridionale nel territorio di Lavagno (Vago) e si estende poi verso nord fino al comune di San Mauro di Saline gode di un clima omogeneo ed ha una conformazione territoriale caratterizzata da riempimenti vallivi e conoidi, con depositi misti fini e ghiaiosi, derivanti da rocce di origine sedimentaria, estremamente calcaree.
Nel 2023 è iniziato un lavoro di zonazione, affidato al pedologo Giuseppe Benciolini il quale ha redatto non solo la Carta dei Suoli della Vallata ma addirittura una Carta dei suoli specifica per ciascuna delle 13 aziende coinvolte nel progetto che sono: Benini Alessandro; Marinella Camerani; Falezze di Luca Anselmi; Grotta del Ninfeo; I Tamasotti; Il Monte Caro; ILatium Morini; Le Guaite di Noemi; Talestri; Massimago; Carlo Alberto Negri; Roccolo Grassi; Giovanni Ruffo.
Al termine del convegno si sono potuti degustare 13 vini, uno per ciascuno dei produttori aderenti al progetto, si è trattato di quattro Soave -il territorio della Valle di Mezzane rientra parzialmente anche nella Doc Soave- e di nove Valpolicella Superiore, lo scopo di questa degustazione, condotta da Angelo Peretti era quello di verificare se ci fosse qualche caratteristica che accumunasse i vini prodotti nella Valle di Mezzane e li distinguesse da quelli provenienti da altre zone della Valpolicella.
Seppur si sia riscontrato una certa nota piccante (zenzero) ed una chiusura amaricante (mandorla amara) nei quattro Soave degustati, personalmente fatichiamo a credere che questo sia imputabile esclusivamente al terroir della Valle di Mezzane, ma piuttosto al vitigno (la Garganega), soprattutto per quanto riguarda il sentori di mandorla amara.
Inoltre, per avvalorare la tesi della diversità e della specificità dei vini prodotti nella Valle di Mezzane rispetto agli altri, sarebbe necessario un confronto con i vini degli altri territori della Valpolicella e del Soave.
Ancor più arduo ci è parso trovare un’identità per quanto riguarda i Valpolicella degustati che, seppur accumunati da una note speziata di pepe, sono risultati piuttosto diversi tra loro a causa delle pratiche enologiche adottate, le differenze sono state poi ulteriormente amplificate dalle diverse annate proposte.
Comunque questo è il primo passo che i 13 produttori affrontano ed anche il primo test di fronte alla stampa di settore, ci auguriamo quindi che in futuro ci possano essere altri incontri volti a dimostrare quanto teorizzato e soprattutto auguriamo loro il raggiungimento degli obbiettivi prefissi.
Ma veniamo a quanto degustato:
I Soave
– Soave “Balinda” 2023 – Benini Alessandro
L’azienda di Alessandro e Beatrice Benini è situata a San Pietro di Lavagno e dispone di 16 ettari di vigneti nella Valle di Mezzane, 12 di questi sono destinati alla produzione di Soave mentre i restanti quattro a quella di vini della Valpolicella, tutti i vigneti sono certificati Bio dal 2020, la produzione annuale è di circa 15.000 bottiglie.
Il vino
Prodotto con uve Garganega in purezza provenienti da un vigneto allevato a Pergola veronese, fermentazione e affinamento avvengono in vasche d’acciaio dove il vino sosta per cinque mesi sulle fecce fini con batonnages settimanali.
Color paglierino scarico.
Bel naso, intenso e molto fruttato, frutta a polpa gialla e frutta tropicale.
Fresco, sapido, intenso al palato, vi ritroviamo le note tropicali, ananas in primis unite ad accenni piccanti, chiude mandorlato con buona persistenza.
– Soave “Fienile” 2023 – Camerani Marinella
Situata a Mezzane di Sotto l’azienda di Marinella Camerani dispone di 40 ettari metà dei quali destinati a vigneti dituati in quattro distinti appezzamenti nella Valle di Mezzane, l’azienda, certificata Biodinamica da Demeter produce annualmente circa 140.000 bottiglie.
Il vino
Il nome del vino è quello della località dalla quale provengono le uve Garganega e Trebbiano di Soave con le quali viene prodotto, vinificazione (con malolattica) e affinamento si svolgono in vasche d’acciaio dove il vino riposa sulle fecce fini.
Ne vengono prodotte circa 13.000 bottiglie.
Giallo paglierino di media intensità.
Buona la sua intensità olfattiva, ai sentori di frutta a polpa gialla s’uniscono note d’erbe officinali.
Dotato di buona struttura, fresco, morbido, sapido ed al contempo verticale, note minerali e di frutta fresca, leggeri accenni vegetali, buona la sua persistenza.
– Soave 2021 – Carlo Alberto Negri
Quella di Carlo Alberto Negri è un’azienda di recente fondazione (2019) e di piccole dimensioni, situata a Mezzano di Sotto dispone unicamente di poco più di due ettari e mezzo di vigne -situate parte nel comune di San Pietro di Lavagno e parte in quello di Mezzane di Sotto- dalle quali ricava annualmente circa 10.000 bottiglie.
Il vino
Prodotto con uve Garganega provenienti da un vigneto di 30 anni d’età allevato a Pergola veronese con densità di 3.000 ceppi/ha su suolo argilloso calcareo, l’esposizione è Sud-Est e la resa è di soli 15 ettolitri/ha.
L’affinamento del vino si svolge per il 70% in vasche d’acciaio e per il 30% in tonneaux di rovere francese dove sosta per 12 mesi ai quali seguono tre mesi di riposo in bottiglia.
Color paglierino scarico luminoso.
Mediamente intenso al naso, sentori di fieno e fiori essiccati, frutta a polpa bianca, accenni floreali e vanigliati.
Fresco, sapido, verticale, note vanigliate e accenni piccanti, chiude leggermente amarognolo con lunga persistenza.
– Soave “Broia” 2022 – Roccolo Grassi
Azienda familiare quella di Marco, Francesca e del loro padre Bruno che dispone di 15 ettari di vigneti in Val di Mezzane, situati tra i 200 ed i 300 metri d’altitudine.
Il vino
Prodotto con uve Garganega in purezza provenienti dal vigneto Broia (una delle 33 UGA del Soave), situato a 100 metri d’altitudine ha un’estensione di 1,36 ettari ed è esposto a Sud-Est su suolo alluvionale ricco di calcare, il sistema d’allevamento è a Guyot con due diverse densità d’impianto, 3.700 e 7.000 ceppi/ha.
Le fermentazione si svolge per metà della massa in vasche di cemento e per l’altra metà in botti da 20 ettolitri, nella parte fermentata in botti viene svolta la malolattica, il vino s’affina quindi per 12 mesi sui lieviti in botti di rovere di Slavonia usate da 20 ettolitri, seguono sei mesi di riposo in bottiglia.
10.600 sono le bottiglie prodotte annualmente.
Paglierino scarico, luminoso.
Buona l’intensità olfattiva, elegante, netti sentori balsamici e di legno dolce, frutta tropicale e note di vaniglia.
Strutturato, legno dolce e note speziate e leggermente piccanti, lunga la persistenza su sentori leggermente amaricanti.
Un vino che potremmo definire di “stile francese”.
I Valpolicella Superiore (1ª batteria)
– Valpolicella Superiore 2020 – Grotta del Ninfeo
L’azienda di Luca Fraccaroli è situata a San Pietro di Lavagno dove si trovano i vigneti con le tipiche uve della Valpolicella, ovvero Corvina, Corvinone e Rondinella.
Il vino
Color granato scarico.
Buona la sua intensità olfattiva, bel naso, interessante, piacevole, di buona eleganza, note balsamiche e di ciliegia selvatica.
Mediamente strutturato, sapido, fresco, tannino delicato, tornano i sentori di ciliegia selvatica uniti a piacevoli note amaricanti, lunga la sua persistenza.
Ci ha ricordato a tratti la Schiava.
– Valpolicella Superiore “Determinazione” 2021 – Le Tre Talestri
L’azienda, nata nel 2008 con l’acquisizione di 10 ettari di vigneti sulle colline di Lavagno, è gestita dalle tre sorelle, Anna, Lisa e Francesca, figlie di Francesco Marcato, la prima vinificazione è del 2015.
I vigneti, esposti a Sud, si trovano a 160 metri d’altitudine su suoli calcarei intervallati da formazioni basaltiche.
Il vino
Colore tra il granato ed il rubino di discreta intensità.
Buona la sua intensità olfattiva, bel frutto, ciliegia matura, note balsamiche e di spezie dolci.
Sapido e succoso, di buona struttura, vi ritroviamo la ciliegia matura, bella la trama tannica, lunga la persistenza su note speziate, piacevolmente amaricante il fin di bocca.
– Valpolicella Superiore “Sol Aria” 2020 – Il Monte Caro
L’azienda nasce nel 1986 ad opera di Enzo Marcolini e della moglie Carla, i vigneti sono situati nel versante Sud-Est del Monte Caro, tra i 150 ed i 300 metri d’altitudine su suoli ricchi di calcare, hanno un’età di 25 e 35 anni e sono prevalentemente allevati a Pergola.
Il vino
Le uve, Corvina, Corvinone e Rondinella, provengono dal vigneto più alto e vengono raccolte un paio di settimane dopo quelle per la produzione del Valpolicella.
Color granato non molto intenso.
Buona l’intensità olfattiva, sottobosco, foglie umide.
Note vegetali, tannino un poco graffiante, ancora da trovarsi l’equilibrio gustativo.
– Valpolicella Superiore “Profasio” 2020 – Massimago
L’azienda Massimago si trova a Mezzane di Sotto e dispone di 28 ettari di vigneti in corpo unico suddivisi in 13 parcelle situate tra gli 80 ed i 350 metri d’altitudine.
Il vino
Prodotto con uve Corvina, Corvinone e Rondinella provenienti dalle parcelle Macie e Terase, situate tra i 250 ed i 400 metri d’altitudine su suoli calcarei, il sistema d’allevamento è a Guyot con densità di 5.000 ceppi/ettaro.
La fermentazione s’effettua in vasche d’acciaio troncoconiche e l’affinamento si svolge in botti di rovere di Slavonia e di Allier da 20 ettolitri dove il vino sosta per 12-18 mesi, segue un riposo in bottiglia per 12 mesi.
Granato tendente all’aranciato di discreta intensità.
Buona l’intensità olfattiva, note balsamiche legno dolce e spezie dolci, ciliegia leggermente macerata, un poco più austero rispetto ai vini precedenti.
Dotato di buona struttura, sapido, spezie dolci, legno percepibile, frutto rosso maturo, buone sia la trama tannica che la persistenza.
I Valpolicella Superiore (2ª batteria)
– Valpolicella Superiore 2018 – Falezze
L’azienda di Luca Anselmi di trova ad Illasi ed è circondata da noccioleti, uliveti e boschi.
Il vino
Le uve, Corvina Veronese, Corvinone, Rondinella e Oseleta provengono dal vigneto Falezze, di circa 60 anni d’età, situato nel comune di Mezzane tra i 200 ed i 250 metri d’altitudine su suolo calcareo ben drenato, l’esposizione è Sud-Ovest, Nord-Est ed il sistema d’allevamento è a Pergola Veronese.
Le uve vengono appassite in fruttaio per circa un mese, la fermentazione e l’affinamento del vino si svolgono in vasche d’acciaio.
Color granato non molto intenso.
Buona la sua intensità olfattiva come pure l’eleganza, sentori di ciliegia matura, note balsamiche e di legno dolce.
Fresco e succoso, di grande piacevolezza, tannini delicati ed in perfetto equilibrio, sapidità contenuta, bel frutto e lunga persistenza.
Un vino di notevole qualità che ci è piaciuto assai.
– Valpolicella Superiore 2014 – Le Guaite di Noemi
La storia di quest’azienda inizia negli anni Sessanta del secolo scorso, quando Carlo Pizzighella e Lina Urbani acquistano i terreni che avevano coltivato come mezzadri, nel 1984 il figlio Stefano diventa proprietari dell’azienda e nel 1990 acquista la proprietà chiamata Le Guaite.
L’azienda Le Guiate viene fondata ufficialmente nel 2002, anno in cui escono le prime bottiglie con proprio marchio, infine nel 2015 il timone dell’azienda passa nelle mani della figlia Noemi che le ha dato il nome attuale: Le Guaite di Noemi.
Il vino
Corvina 35%, Rondinella 20%, Corvinone 35%, altre uve10%, provenienti dal vigneto Le Guaite, situato tra i 450 ed i 500 metri d’altitudine a Mezzane di Sopra, su suolo composto da calcare e basalto, il sistema d’allevamento è a Guyot con densità di 5.000 ceppi/ha.
L’affinamento del vino prevede una sosta in barriques di rovere francese usate per un periodo di 36-48 mesi ai quali ne seguono altrettanti di riposo in bottiglia.
Color granato di buona profondità.
Leggermente austero, frutto a bacca scura, un poco evoluto, balsamico, spezie scure e legno percepibile.
Buona la struttura, bella la trama tannica, speziato, note piccanti in evidenza, molto lunga la persistenza, chiude piacevolmente amaricante.
Un vino più complesso dei precedenti.
– Valpolicella Superiore “Prognài” 2017 – Ilatium Morini
L’azienda è stata fondata nel 1980 da Luigi e Giuseppe Morini ed è attualmente gestita dai figli dei fondatori che conferivano le uve prodotte alla Cantina Sociale di Illasi, la prima etichetta con proprio marchio è del 2003.
Il vino
Il vino è un blend tra Corvina/Corvinone 70% – Rondinella 20% – Croatina/Altre 10%, le uve provengono da vigneti di 10-30 anni d’età situati ad oltre 200 metri d’altitudine a Mezzane di Sotto ed in Val d’Illasi allevati a Guyot su suoli argillosi calcarei, la loro resa è di 50 ettolitri/ha.
Dopo la fermentazione il vino s’affina in tonneaux di rovere francese dove sosta per 24 mesi, segue quindi il riposo in bottiglie per otto mesi.
Granato luminoso di buona profondità.
Intenso al naso, frutta a bacca scura, balsamico, legno dolce, spezie scure, erbe aromatiche e officinali.
Strutturato, succoso, con tannino deciso e leggermente asciugante, sentori di liquirizia e radici, legno percepibile, lunga la sua persistenza.
– Valpolicella Superiore 2016 – Le Cesete
L’azienda di Giovanni Ruffo è situata a San Briccio di Lavagno a 200 metri d’altitudine, i vigneti si trovano su un suolo composto da terre nere di natura vulcanica.
Il vino
Corvina, Corvinone, Rondinella, Croatina e Oseleta provenienti da un vigneto situato su suolo di natura vulcanica a 250 metri d’altitudine a San Briccio, frazione del comune di Lavagno, l’esposizione va da Est ad Ovest passando per il Sud.
L’affinamento del vino avviene in barriques di rovere sia francese che americano, dove sosta per 24-36 mesi, segue un periodo si riposo in bottiglia per almeno un anno.
Le bottiglie prodotte annualmente sono 2.000-2.500.
Color granato, profondo e luminoso.
Frutto a bacca scura matura, balsamico, legno percepibile, evoluto.
Dotato di buona struttura, tannino un poco amarognolo, sabbioso, legno in evidenza.
– Valpolicella Superiore 2018 – I Tomasotti
L’azienda, situata a Mezzane di Sotto, dispone di un grazioso relais e di un ristorante.
Il vino
Frutto di un blend tra Corvina, Corvinone, Oseleta e Rondinella provenienti da un vigneto allevato a Guyot, situato a Mezzane a 250 metri d’altitudine con esposizione Sud-Est.
Prima d’essere vinificate le uve subiscono un appassimento per circa un mese, l’affinamento avviene in barriques dove sosta per 18 mesi prima d’essere assemblato, seguono quindi sei mesi di riposo in bottiglia.
Profondo il colore.
Intenso al naso, austero, balsamico, sentori di radici, leggera nota pungente.
Strutturato, succoso e asciutto, con tannino leggermente sabbioso, buona la vena acida, sentori di liquirizia forte e dolce, legno percepibile, buona complessità, lunga la persistenza su fin di bocca leggermente amarognolo.
Lorenzo Colombo
Nota: le foto delle bottiglie sono tratte dai siti aziendali, di conseguenza le annate riportate in etichetta possono non corrispondere a quanto effettivamente assaggiato.
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