“Praesulis” 2018 Weissburgunder Südtirol Doc – Markus Prackwieser – Gump Hof
L’azienda vitivinicola Gump Hof è di proprietà da oltre 200 anni della famiglia Prackwieser, ma la sua storia è assai più antica, essendo menzionata in un documento risalente al 1546.
Markus l’ha rilevata nel 2000 dal padre Johann e ha approfondito la conoscenza del vino con ripetuti viaggi in Borgogna, Loira e nella Wachau.
Situata a Fiè allo Sciliar l’azienda dispone di sette ettari di vigneti situati nella bassa Valle d’Isarco, i suoli sono di natura morenica, ghiaiosi, calcarei, con sottosuolo di porfido quarzifero, l’esposizione guarda a Sud-Ovest e l’altitudine varia dai 400 agli 800 metri slm.
I vitigni coltivati sono principalmente a bacca bianca, Pinot bianco, Sauvignon blanc, Gewürztraminer, uniche uve a bacca rossa sono il Pinot nero e la Schiava vi si ricavano annualmente circa 60.000 bottiglie suddivise su 11 etichette in quattro diverse linee produttive: Mediaevum, Praesulis, Reinassance e Tandaradei, quest’ultima riservata ad un unico vino, passito, tutti i vini prodotti sono dei monovitigno, al esclusion del passito.
La linea Praesulis, alla quale appartiene il vino che abbiamo degustato è composta da quattro etichette, una per ciascun vitigno coltivato ad esclusione della Schiava.
Le uve per la produzione del “Praesulis” Weissburgunder 2018 provengono da vigneti situati tra i 400 ed i 500 metri d’altitudine, l’affinamento del vino avviene parte in acciaio e parte in tonneaux dove sosta per otto mesi.
Il vino si presenta con un color giallo paglierino luminoso di discreta intensità.
Bel naso, intenso, ampio, complesso ed elegante, minerale e verticale, vi cogliamo leggeri accenni d’idrocarburi uniti a sentori di frutta a polpa bianca, pesca, mela rossa, note tropicali, accenni nocciolati, camomilla.
Sapido e strutturato, succoso, complesso, note idrocarburiche, leggeri accenni piccanti, zenzero e pepe bianco, agrumi maturi e nuovamente mela, bella vena acida e lunga persistenza.
Un vino notevole, dove si percepisce tutta la potenzialità d’invecchiamento del Pinot bianco.
Lorenzo Colombo