Sui Concorsi Enologici
Nello scorso mese di ottobre abbiamo partecipato, come commissari, a ben tre CONCORSI ENOLOGICI, con caratteristiche assai dissimili tra loro, si tratta della “Selezione Vini di Toscana”, a Siena, di “Emozioni dal Mondo” a Bergamo e del “Concorso Nazionale del Riesling”, che si è tenuto a Naturno.
Dissimili per la provenienza e tipologia dei vini, per l’organizzazione e per le modalità di presentazione e degustazione dei campioni.
La “Selezione Vini di Toscana” è un concorso regionale, anche se non sembrerebbe considerando l’elevato numero di campioni in degustazione: 940 vini -suddivisi in diciassette categorie- presentati da 322 aziende, valutati da 63 commissari -dei quali 18 stranieri- in quattro sessioni di degustazione, suddivise su tre giorni; questi in sintesi i numeri di questa decima edizione del concorso dedicato ai vini di Toscana.
Un concorso un poco anomalo nel panorama delle competizioni enologiche, sia nazionali che internazionali, per diverse ragioni, infatti qui non si assegnano medaglie di vari metalli, ma solamente diplomi che attestano il superamento di una soglia di valutazione tale da poter far definire quel vino come “ottimo”.
Un concorso anomalo anche perché qui ci sono le “teoriche” possibilità sia che tutti i vini vengano premiati, come pure che nessuno di essi lo sia.
Un concorso anomalo perché le aziende che presentano i loro vini non debbono pagare -cosa che avviene in (quasi) tutti gli altri concorsi- per iscrivere i loro prodotti alla competizione, ma il pagamento di una quota, che serve alla promozione, viene richiesta solamente a coloro che hanno avuto premiati i loro vini, cosicché l’eventuale costo sostenuto (a parte ovviamente quello delle bottiglie) non diventa mai un rischio che si corre senza aver garanzia di successo.
Vista così si potrebbe anche obiettare che gli organizzatori possano un poco “forzare” la mano dei commissari per far loro premiare più vini possibile, ma così non è, tanto che da quest’edizione la soglia di valutazione minima per ottenere il riconoscimento è stata innalzata dai precedenti 82/100 a 85/100, soglia che, quest’ultima, è sufficiente ad ottenere una medaglia d’oro nei concorsi riconosciuti dall’OIV.
Un concorso anomalo anche perché non sono i produttori ad inviare i loro campioni -come solitamente avviene-, ma le bottiglie vengono direttamente prelevate dalle cantine da appositi incaricati dell’organizzazione, questo onde evitare che vengano inviati i cosiddetti “vini da concorso”.
Toscana Promozione, titolare del concorso “La Selezione Vini di Toscana”, si avvale della consulenza tecnica di Assoenologi mentre la parte organizzativa è gestita in toto dall’Enoteca Italiana di Siena; pur trattandosi di un concorso “regionale” (per la provenienza dei vini), è nei fatti un concorso “internazionale”, per quanto riguarda la provenienza dei giudici.
Infatti, in ciascuna commissione -composta da sette giudici- due sono di provenienza straniera; nel caso di questa decima edizione, alla quale noi di Vin&alia eravamo accreditati, la nazionalità di questi commissari era estremamente variegata: Gran Bretagna, Irlanda, Taiwan, Brasile, Danimarca, Cina, Spagna, Slovenia, Germania, Giappone, Austria, Polonia, Portogallo, Stati Uniti le nazioni di appartenenza.
Dicevamo che le commissioni sono composte ciascuna da sette giudici, di questi quattro sono tecnici (enologi/enotecnici), due come abbiamo visto sono operatori, giornalisti, od esperti stranieri, mentre un unico posto resta disponibile per i “non tecnici” italiani, ed è stato quindi un grande piacere per noi essere stati inseriti in uno di questi nove posti.
“Emozioni dal Mondo, Merlot e Cabernet Insieme” è invece un concorso internazionale, che gode del patrocinio dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin), abbiamo partecipato a tutte le edizioni di questo concorso (questa era l’ottava), tranne la prima, alla quale eravamo presenti solamente come osservatori.
Come cita il titolo del concorso, vi possono partecipare tutti i vini prodotti dai due vitigni sopramenzionati; non c’è mai stato un gradissimo numero di campioni partecipanti, erano 213 quest’anno, provenienti da venti diversi paesi. In compenso è assai elevato il numero di giudici, soprattutto se rapportato ai vini in competizione, sempre quest’anno eravamo in settantaquattro, provenienti da ventinove diversi paesi.
Il tutto di svolge in un’unica mattina, dove ciascuna commissione, composta in genere da undici membri, valuta poco più di trenta campioni (trentatre nel caso della nostra commissione).
Qui, come in tutti i concorsi OIV, vengono assegnate le classiche medaglie, per ottenere le quali i punteggi minimi sono: 80/100 per il Bronzo, 82/100 per l’Argento, 85/100 per l’Oro e 92/100 per la Gran Medaglia d’Oro; punteggi un poco bassi secondo noi, a parte per la categoria superiore.
Ancora diverso il “Concorso Nazionale del Riesling”, giunto alla sua settima edizione, e riservato, come dice il titolo, esclusivamente a prodotti nazionali utilizzanti il sopracitato vitigno, tutti dell’ultima annata in commercio, ovvero la 2011 per quanto riguarda l’ultima edizione.
In questo concorso abbiamo un elevatissimo rapporto tra vini in competizione e commissari, a favore di questi ultimi; nell’edizione di quest’anno, a fronte di quarantanove vini in concorso c’erano ben ventitre degustatori.
Questo è un concorso diverso da tutti gli altri, ed in parte simile a quello del Pinot Nera di Egna, innanzitutto non si utilizzano schede per la valutazione dei vini, ma ogni degustatore esprime un proprio voto globale, inoltre ogni degustatore valuta una sequenza di vini diversa da tutti gli altri, cosicché non c’è nessuna possibilità di confronto.
In questo concorso i giudici sono a loro volta sempre sottoposti a giudizio, comportando la sequenza di servizio la riproposizione, anche più volte, dello stesso vino; gli organizzatori possono in questo modo verificare l’attendibilità dei giudizi, viene inoltre loro chiesto (ai degustatori intendiamo) di utilizzare la più ampia scala dell’ipotetica scheda centesimale, ed anche in base a quest’utilizzo si viene valutati.
I punteggi dei degustatori ritenuti meno attendibili non vengono quindi presi in considerazione nella formulazione della classifica dei vini, ed in genere questo avviene per un buon terzo dei commissari.
Il concorso si svolge in due distinte sessioni, nella prima si effettua una “scrematura” dei campioni, ovvero solamente quelli che superano un determinato punteggio vengono ammessi alla degustazione del giorno successivo.
Il giorno seguente tutti i commissari assaggiano tutti i vini finalisti, anche in questo caso ad ognuno tocca una sequenza diversa, e da questa degustazione esce la classifica finale, che, per quanto riguarda l’edizione 2012 potete visiona a questo link.
Nella descrizione delle diverse metodologie dei tre sopracitati concorsi enologici non vogliamo assolutamente esprimere giudizi sulla validità o sulla superiorità di un metodo rispetto ad un altro, ma solamente far conoscere maggiormente agli appassionati come funziona il mondo delle competizioni enologiche, facendo inoltre presente che le differenze non si fermano qui, ma nei numerosi altri concorsi ai quali abbiamo partecipato come commissari abbiamo riscontrato metodiche ancor diverse, e forse questo è una delle ragione per le quali questo mondo rimane, almeno per noi, così affascinante.
Lorenzo Colombo
pubblicato in origine su www.vinealia.org
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